Anno di novità per Serena Wines 1881 che prevede di chiudere il 2022 con ricavi in crescita. Dopo gli 84 milioni di euro di fatturato nel 2021, quest’anno l’azienda vitivinicola di Conegliano stima di superare i 100 milioni. “È un passo avanti in termini di fatturato, ma i margini risentono degli alti costi delle materie prime”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Anna Longo, Brand Manager dell’azienda. “L’approvvigionamento del vetro è un bello scoglio da affrontare. È difficile da reperire e i costi sono molto alti”.
A trainare la crescita della realtà vitivinicola è soprattutto il Serena Wines Prosecco Doc Extra Dry che “incontra maggiormente il gusto generale. Nell’ultimo anno, però, sono aumentate anche le richieste di un prosecco più secco. Infatti, abbiamo portato sul mercato il Brut Nature che sta riscuotendo molto successo”. In Italia, però, a guidare le vendite è “lo spumante generico, usato, per esempio, per fare gli spritz”. L’azienda prevede di chiudere l’anno con circa 28 milioni di bottiglie vendute, contro i 26 milioni dello scorso anno.
Anche l’estero contribuisce alla crescita della realtà veneta. “Gli Stati Uniti sono per noi un mercato molto florido, qui lavoriamo soprattutto con private label”. In particolare, è stato il nuovo Serena Wines Prosecco Rosé ad attrarre i consumatori di Usa e Inghilterra, portando l’export a pesare per il 55% sul fatturato totale. Il brand è presente anche in Asia, nello specifico “in Giappone e in Cina, dove però vorremmo fare di più. L’idea è aumentare le dimensioni di questo mercato in futuro”.
Riguardo ai canali di vendita utilizzati dall’azienda, è l’Horeca quello di riferimento, con una quota pari al 92% del fatturato. “Dopo la pandemia abbiamo ridotto la nostra presenza in Gdo, che ora vale solo per il 6 per cento”. A completare l’offerta dei canali utilizzati sono quelli online che si attestano al 2 per cento.