Una nuova azienda nel Veronese, quasi certamente in Valpolicella, è l’obiettivo fissato per il prossimo anno da Schenk Italian Wineries. “Vogliamo puntare sul territorio dei grandi vini rossi di Verona – spiega a Pambianco Wine l’amministratore delegato Daniele Simoni – dove abbiamo già delle collaborazioni avviate ma non una presenza diretta con aziende di proprietà. Si tratterebbe di un’acquisizione coerente con i progetti che stiamo portando avanti, per aumentare il controllo sui vini che stiamo spingendo e vendendo meglio”.
Intanto l’azienda con sede a Ora (Bolzano) e controllata dal gruppo svizzero Schenk (600 milioni di ricavi consolidati) ha archiviato il 2016 con 108 milioni di incassi, in crescita del 7% rispetto ai 100,5 milioni registrati nell’esercizio precedente, mettendo a segno un ottimo +9,3% di export a 80,1 milioni di euro, principalmente grazie ai progressi della domanda nordamericana ed europea. Buoni risultati anche in Italia, con un progresso del 3,6% per un’incidenza pari al 26% del fatturato complessivo. In crescita anche il numero di bottiglie vendute, per un totale di 57,3 milioni di unità.
Alla crescita hanno contribuito le ultime operazioni condotte in due territori strategici come Veneto e Toscana. Schenk ha fatto il suo ingresso diretto nell’area del Prosecco docg con l’acquisizione di Bacio della Luna a Vidor, presso Valdobbiadene (Treviso), ultimata nel 2011, mentre al 2016 risale il closing per Lunadoro nella zona di Montepulciano (Siena), vocata ai grandi rossi come il Nobile.
Il 2017 si concluderà quasi certamente con un ulteriore incremento a due cifre anche a seguito di un accordo di partnership strategica recentemente siglato con CDA-Consorzio Distributori Alimentari, che raggruppa cento aziende per una rete di 83 mila esercizi commerciali in Italia. Tale accordo, nelle intenzioni di Simoni, porterà a un ampliamento capillare della presenza dei vini Schenk nel canale horeca.
L’Italia è il primo mercato di Schenk a livello produttivo. Il gruppo di proprietà familiare, che ha base in Svizzera (principale paese per giro d’affari), è presente con tenute di proprietà anche in Francia e Spagna, oltre naturalmente al paese d’origine dove controlla dieci aziende vitivinicole. “La forza del gruppo – conclude Simoni – è la capacità dell’azionista di gestire la rete internazionale dando ampio spazio di manovra alle controllate dei singoli paesi. Schenk ha dimostrato di voler crescere e investire laddove ha aperto le proprie filiali”.