Quasi 250 milioni in 15 anni, 39 milioni soltanto nell’ultimo esercizio: a tanto ammontano gli investimenti del Gruppo Santa Margherita, realtà da 177,4 milioni di ricavi nel 2018 e caratterizzata da redditività e flussi di cassa tali da consentire, dopo le acquisizioni messe a segno nel 2017 di Cantina Mesa e Cà Maiol, di stanziare ingenti somme per operazioni straordinarie sulle proprietà esistenti. Ettore Nicoletto, amministratore delegato del gruppo presieduto da Gaetano Marzotto, ha raccontato ai microfoni di Pambianco Tv come sono state distribuite queste risorse.
“Una grossa fetta – ha affermato – è stata riservata all’acquisto di vigneti, perché il modello di pensiero del gruppo si basa su questo concetto: maggiore è l’integrazione verticale, maggiore è la qualità. Abbiamo pertanto acquisito in Sardegna un blocco importante di vigna per dare maggiore respiro e autoproduzione a Cantina Mesa. Importanti investimenti hanno riguardato la Franciacorta per rafforzare il patrimonio viticolo di un marchio straordinario come Cà de Bosco, che vuole essere al 100% autosufficiente dal punto di vista produttivo. Qualche piccola acquisizione è stata ultimata anche in Toscana, tra Chianti Classico e Maremma”.
Oltre ai terreni, Santa Margherita ha posto le attenzioni sull’edificazione o sull’aggiornamento tecnologico di alcune delle sue cantine. È accaduto a Cà Maiol in Lugana, con un progetto di espansione produttiva e di inserimento di nuovi macchinari, e da Kettmeir in Alto Adige che celebra quest’anno il centenario dalla fondazione: “Avremo una cantina nuova di zecca e pronta per i prossimi cent’anni”, ha commentato Nicoletto, che per l’anno in corso annuncia ulteriori investimenti: “Quando ottieni flussi di cassa perché funzioni bene sui mercati e produci valore, te lo puoi permettere. Compreremo ulteriori vigneti, punteremo su infrastrutture e tecnologia nuova. Non ci fermiamo”.