I produttori di vino tornano a sperare nella Russia. I dati del primo trimestre virano finalmente in positivo dopo due esercizi drammatici e al termine di un 2015 chiuso con il -30% di export.
“Da gennaio a marzo – afferma Piero Mastroberardino, presidente dell’omonima azienda irpina e numero uno di Istituto del vino Grandi Marchi, consorzio tra 19 aziende orientate all’esportazione – l’Italia ha esportato 29 milioni di euro, in crescita del 6,5%, percentuale tre volte superiore alle importazioni totali di vino in questo Paese”. Inizia dunque all’insegna della fiducia il tour promozionale che ha visto le aziende aderenti al consorzio in scena ieri a Mosca, con un evento all’hotel Metropol sull’abbinamento tra i vini made in Italy e l’alta cucina dello chef Isaac Correa, e oggi a San Pietroburgo, con un seminario dedicato alla degustazione e un sommelier lunch.
“Il mercato russo – aggiunge Mastroberardino – è da sempre strategico per l’alta gamma dei vini italiani e ritornerà a esserlo in futuro, quando si allenteranno la crisi geopolitica e quella del rublo. Siamo convinti che mai come ora sia necessario continuare a presidiare un mercato da 181 milioni di euro e già ben strutturato sul fronte della ristorazione, dei wine shop, con un pubblico di wine e professional lover già educato al vino italiano”.