All’orizzonte di pasta Rummo si profilano diversi obiettivi: ampliamento distributivo in Gdo, focus sul canale Horeca e sui processi di ricerca e sviluppo, e investimenti in energia rinnovabile. Il tutto supportato da ricavi stimati nel 2023 in crescita del 17% a quota 200 milioni di euro. “Questi risultati – ha raccontato a Pambianco Wine&Food il vice presidente e general manager international sales Antonio Rummo – sono frutto in parte un mix di crescita a volume (+10%, ndr) e valore e dell’inflazione”.
In Italia, ad oggi, il canale Gdo conta per l’85% delle vendite, mentre il restante 15% è generato dall’Horeca “dove stiamo ponendo molta attenzione”, continua Rummo. “Siamo una azienda storica (di 170 anni, ndr) con una marca relativamente giovane e abbiamo ancora spazio di distribuzione sulle nostre linee. Da una parte, dunque, a livello strategico puntiamo su un’incremento distributivo in Gdo, dall’altra ci focalizziamo sulla crescita del canale di ristorazione sia in Italia che all’estero”. Oltre confine l’incidenza dei canali di vendita cambia e l’Horeca può generare il 30%, toccando persino punte del 60 per cento.
Rummo è oggi distribuita in 60 Paesi, con una quota del 40% sul fatturato. “Siamo presenti soprattutto nel blocco europeo e nel Nord America”, aggiunge il VP. “In Svizzera e Francia addirittura siamo primi nella marca premium, mentre in Usa siamo il marchio che cresce di più da quattro anni”. Rummo è attiva anche in Giappone e Corea, ma nel resto dell’Asia “abbiamo scarsa presenza poiché è difficile qui penetrare il mercato per via della cultura culinaria che si basa sul consumo di noodles”.
All’orizzonte di pasta Rummo si profilano inoltre nuovi investimenti in termini di sostenibilità. “Siamo lavorando a un progetto ambizioso in termini di energia rinnovabile attraverso l’implementazione di pannelli solari, così da diventare il primo pastificio al mondo alimentato completamente da energia green”. Nella fase iniziale, l’azienda punta a raggiungere almeno il 70% di autosufficienza energetica all’interno dei propri stabilimenti. Questi sono due: la sede storica, che è a Benevento, dove si produce tutta la pasta di semola e di grano duro, e quello di Novara, nel mezzo delle risaie, dedicato alla produzione di pasta senza glutine con base riso, mais, lenticchie e ceci, “che per noi sta crescendo moltissimo sia in Italia sia all’estero”.
La strategia di Rummo si basa infatti sulla differenziazione dei prodotti, che si dividono in otto diverse linee certificate “con la tenuta di cottura”. Solo qualche mese fa, per esempio, sono stati lanciati gli gnocchi senza glutine, mentre un anno fa gli gnocchi normali. “Anche qui è la nostra filosofia di differenziazione che ci ha guidato. Siamo stati i primi a portare sul mercato gnocchi con patate fresche 100% italiane, al posto di usare quelle disidratate, in modo da avere un gusto più vicino a quello dello gnocco appena fatto e migliorare l’esperienza di consumo”.
L’azienda pone poi molta attenzione anche su processi di ricerca e sviluppo. “Crediamo fortemente nel migliorare la nostra qualità e abbiamo dedicato un team di tre persone esclusivamente alla ricerca e sviluppo, anche attraverso la collaborazione con molte università”. Grazie alle linee pilota “possiamo innovarci e creare/migliorare nuove formule di prodotto: la differenziazione di prodotti per noi è fondamentale e grazie a questo metodo di ricerca e sviluppo riusciamo a farlo”.