Le banche hanno dato l’ok al piano industriale per il rilancio della pasta Rummo. L’azienda fondata nel 1846 a Benevento e colpita tre anni fa da una devastante alluvione, che ne ha messo in crisi l’operatività, ha sottoscritto l’accordo finanziario con un pool bancario composto da 18 dei maggiori istituti di credito. Si tratta, sottolinea Rummo, dell’ultimo tassello per chiudere la difficile parentesi dell’alluvione e dedicarsi definitivamente allo sviluppo e alla crescita.
Il piano industriale prevede il ritorno ad un fatturato di circa 100 milioni di euro, partendo dai 90 milioni raggiunti nell’esercizio appena concluso con una marginalità misurata in ebitda a doppia cifra sul fatturato (12%). L’aumento del giro d’affari consentirà, nelle previsioni di Rummo, di generare un cash flow idoneo a consentire il rimborso integrale delle banche aderenti, interessi compresi.
L’accordo prevede, inoltre, il sostegno finanziario di Mbfacta, società di factoring del gruppo Mediobanca, che ha deliberato la concessione di linee di factoring.
L’alluvione del 2015, causata dalla piena del fiume Calore, aveva comportato una sospensione e poi una ripresa dell’attività, con ridotta capacità produttiva. La ripartenza era avvenuta grazie anche alla solidarietà dei consumatori, a seguito della campagna #saveRummo, con una risposta tale da consentire all’azienda di superare la fase critica, registrando risultati economico-finanziari superiori alle previsioni. La politica dell’azienda, basata su un prodotto di qualità superiore (è l’unica pasta al mondo che ha certificato la sua tenuta alla cottura) e sulla diversificazione di prodotto, ha favorito la ripartenza del business. Oltre al potenziamento del brand Lenta Lavorazione, Rummo si sta ora concentrando sulla pasta di legumi, 4 formati prodotti con farine di ceci di Toscana e lenticchie rosse cui è stato aggiunto il riso integrale.