Il test del nuovo concept di Rossopomodoro, catena leader in Italia nel mondo della pizza, è stato effettuato a Milano e ha dato ottimi risultati: “Siamo al +8% nel locale di viale Sabotino, contro una media del +3% per gli altri nostri locali. E in ogni caso, in un comparto dove gli incassi medi tendono a cedere per effetto della concorrenza sempre più agguerrita, noi cresciamo anche like for like”, ha affermato Franco Manna, presidente del Gruppo Sebeto che comprende, oltre a Rossopomodoro, Rossosapore, Ham Holy Burger e Anima e Cozze.
Questo test positivo ha spinto il gruppo, recentemente acquisito dal fondo Op Capita, a sciogliere le riserve dando il via a una nuova fase, caratterizzata dal concept Rossopomodoro come un giorno a Napoli. E questa settimana, come sempre di giovedì – giorno tradizionalmente e scaramanticamente riservato agli opening dalla società di Napoli – sono stati inaugurati altri due store trasformati da vecchio a nuovo concept ed entrambi a Milano, quello storico di Largo La Foppa (via della Moscova) e quello del centro commerciale Bicocca Village. Salgono così a 7 i locali a marchio Rossopomodoro allineati alla versione 2.0 di cui quattro a Milano (oltre a viale Sabotino c’è la pizzeria in Stazione Centrale), due a Roma (il restyling di largo di Torre Argentina e il new store nel centro commerciale Roma Est) e quello al Multibit di Casoria (Napoli).
Roberto Colombo, amministratore delegato del gruppo nominato con l’ingresso di Op Capita – che ha portato anche alla vicepresidenza Marco Airoldi, ex CEO di Benetton – detta ora la linea del cambiamento. “Arriveremo a 20-25 inaugurazioni del nuovo concept entro giugno – afferma l’ex manager di Autogrill – e tutte le nuove aperture saranno effettuate con questo layout. Soltanto in Lombardia ne sono previste tre: Monza, Carugate e Assago, oltre a Palermo e, con marchio Rossosapore, a Molfetta. Questo concept è una tradizione che continua in versione moderna. Abbiamo mantenuto la qualità del cibo, l’attenzione alle materie prime che è alla base della nostra ragione d’essere, ma abbiamo reso più fresco il layout, costruendovi attorno la musica della grande tradizione napoletana fino ai giorni nostri”.
Sono 63 i locali a marchio Rossopomodoro in Italia, ai quali si aggiungono quelli aperti a livello internazionale con Eataly – il prossimo sarà inaugurato a giorni a Las Vegas – e i 9 locali a Londra. “Nei prossimi due anni il focus sarà l’Italia – afferma Colombo – che rafforzeremo in maniera sempre più diretta. Non ci dimentichiamo il franchising, che è stato alla base del successo di questo brand, ma il mix sarà sempre più orientato verso l’Italia e verso i locali a gestione diretta. Inoltre, dobbiamo convincere gli attuali franchisee a trasformare il loro Rossopomodoro dalla versione tradizionale a quella aggiornata. E nel momento in cui avremo a disposizione una base di 20-25 locali con la formula ‘Come un giorno a Napoli’, sarà il caso di aumentare in maniera consistente gli investimenti in comunicazione, perché oggi la ristorazione commerciale ha preso a modello le logiche della moda e del marketing”.
La crescita di Rossopomodoro nel 2018 è stata del +15% considerando anche le nuove aperture, partendo da una base di circa 80 milioni per il brand e di 140 milioni a livello consolidato (gruppo Sebeto).