Tra i vigneti che guardano al vulcano più alto d’Europa arriverà un resort, ispirato ai principi della sostenibilità e del lusso inteso come simbiosi con la natura. A realizzarlo, dando il via a un progetto che vedrà la luce entro un paio d’anni, è Cottanera, azienda leader per estensione (100 ettari, di cui 66 vitati) in Etna doc, con 350 mila bottiglie prodotte l’anno. Per Mariangela Cambria, seconda generazione dell’azienda fondata dal padre Guglielmo, questo intervento rappresenterà l’upgrade del progetto accoglienza, che sta portando dai 2 ai 3mila visitatori l’anno in azienda, perlopiù stranieri, e al tempo stesso una vera e propria azione di svolta generazionale.
“Mio padre è mancato dieci anni fa. Con i miei fratelli Emanuele e Francesco mi sono trovata improvvisamente a gestire qualcosa che non era nostro, e ora stiamo portando avanti una nostra idea, un progetto che guarda al futuro”, racconta Mariangela. Tutto parte dalla valorizzazione di un piccolo borgo presente all’interno della proprietà, dal quale prenderanno forma 9-11 camere in tutto. Il ristorante non è previsto perché, ci spiega: “Non vogliamo fare concorrenza ai ristoratori della zona. Gestiremo la colazione, con prodotti tradizionali e con le uova delle nostre galline, i dolci con le nostre nocciole e altre tipicità. Su richiesta, come già avviene, abbineremo i vini con piatti realizzati per noi da una signora che va al mercato, compra quel che c’è di buono e lo prepara per i nostri clienti”. Inoltre, si profila un’idea di tipo glamping. “Vorremmo realizzare quattro tende di charme nell’oliveto, ma questo lo vedremo più avanti”. L’avvio dei lavori, pandemia permettendo, è previsto con l’inizio del nuovo anno.
Quanto ai vini, Cottanera non ha nuove etichette in previsione. L’attuale offerta spazia dalle sei etichette di rossi alle tre di bianchi, passando per un rosato e per uno spumante metodo classico a base del vitigno tipico dell’Etna, il Nerello Mascalese. Sono invece in corso altri investimenti in cantina, oggetto di un costante miglioramento per raggiungere la più alta qualità possibile. “In prospettiva – conclude Mariangela Cambria – faremo una cantina ancor più tecnologica, perché l’obiettivo della nostra produzione sostenibile è l’impatto zero”.