L’estate si avvicina, alcune regioni hanno già dato il via libera all’accesso nelle spiagge e l’hotellerie si prepara alla ripartenza, non senza tensioni. La protesta più vibrante riguarda in questi giorni le modalità di erogazione del bonus vacanze fino a 500 euro, contenuto nel Decreto Rilancio, con lo spettro per gli albergatori di dover anticipare di tasca propria la somma in un momento di crisi di liquidità. Intanto è tempo di definizione dei protocolli, a cominciare dai resort e dalle strutture a 5 stelle. L’Hotel Romeo di Napoli, per esempio, ha annunciato che effettuerà test sierologici a tutti i suoi ospiti, compresi i clienti del ristorante Il Comandante. In Sardegna, Forte Village ha varato il Covid Sustainable Protection, con tanto di tampone molecolare Real-Time PCR e test IgM/IgG anticorpale rapido per gli ospiti e per il personale. Le dimore appartenenti al circuito Relais & Châteaux stanno mettendo in atto le misure di sicurezza definite nel protocollo concordato con Bureau Veritas: “misure di sicurezza integrate nel customer journey, senza venire meno al calore dell’accoglienza che contraddistingue le 49 dimore della Delegazione Italiana”, precisa l’associazione. E intanto c’è chi si prepara ad aprire: è il caso di Borgo Egnazia in Salento, che ha già ospitato in passato divi come Madonna e la famiglia Beckham, e che sarà operativo dal 23 maggio.
Sarà un’estate anomala per i resort e gli hotel a cinque stelle. La stagione inizierà tardi e sarà economicamente un disastro. La speranza degli operatori, per rimediare parzialmente ai mancati incassi della primavera e alle magre prospettive di inizio estate, è legata a un lento recupero nei mesi di abituale chiusura, quando potrebbero far ritorno anche i clienti strategici del turismo di lusso come gli americani, gli inglesi e i russi.
Il punto di vista delle principali catene di hotellerie è stato raccolto da Pambianco Magazine Wine&Food e sarà pubblicato sul numero 3 in uscita a giugno. Tra le altre cose, cambierà drasticamente l’offerta di ristorazione. Si procede verso menù ridotti, con ampio spazio per quello che Robert Koren, senior vice president per l’area Emea di Belmond (gruppo Lvmh), definisce “il dna delle cose autentiche, dal pesto fresco dello Splendido di Portofino alla pasta alla norma del Timeo di Taormina. Non avremo menù estesi come nel recente passato, ma sono certo che i clienti apprezzeranno. La semplicità è la chiave dell’eleganza, e noi come gruppo cercheremo di rimanere eleganti nelle modalità del servizio, wine tasting compreso”. Intanto, nelle strutture del gruppo Rocco Forte, il protocollo operativo legato alla ristorazione è ormai definito e prevede naturalmente l’eliminazione di uno dei ‘punti forti’ dell’offerta elaborata dallo chef Fulvio Pierangelini, a cui è stata affidata la direzione creativa del food di tutti gli hotel del gruppo: il buffet breakfast. “I criteri igienico-sanitari erano già ai massimi livelli, ma faremo uno sforzo in più per tutelare i nostri ospiti e il personale”, precisa Maurizio Saccani, director of operations di Rocco Forte Hotels. E mentre Pierangelini è al lavoro per trovare la giusta formula senza rinunciare a un ‘effetto wow’ che ci si aspetta da una colazione o da una cena in un ristorante d’alta cucina, la certezza è che ci saranno meno coperti e più distanze tra i tavoli.