Il destocking negli Stati Uniti pesa sul semestre di Rémy Cointreau. Il gruppo francese a cui fanno capo realtà quali Cointreau e lo champagne Telmont ha infatti riportato vendite in flessione del 26,6% su base reported (-22,2% su base organica) a quota 636,7 milioni di euro. Il profitto operativo è sceso del 47% a 169 milioni così come il profitto netto è calato del 49,5% a 113 milioni. La divisione cognac, che genera ricavi per 145 milioni di euro, è risultata in flessione del 51 per cento.
“Nella nostra prima metà dell’anno, i risultati sono stati pesantemente impattati dagli Stati Uniti”, ha affermato il CEO Eric Vallat, specificando come la normalizzazione dei consumi, i tassi di interesse in aumento e campagne promozionali senza precedenti abbiano pesato sui conti dell’azienda.
A causa di questa situazione, Rémy Cointreau stima di non tornare a registrare vendite in crescita in Usa prima dell’anno fiscale 2024-25. Nella regione Apac, invece, il gruppo attende, nell’attuale anno fiscale, una rimonta delle vendite seppur mitigata da una ripresa post-Covid più lenta del previsto in Cina. Infine, in Emea la realtà francese stima una crescita moderata a causa del contesto inflazionistico. In questo contesto, le vendite per l’anno fiscale in corso risulteranno in flessione tra il 15-20% su base organica.
Per tutelare i margini, invece, Rémy Cointreau adotterà una politica di costo che vedrà tagliate le spese di marketing e comunicazione, una riduzione dei costi operativi “significativa” e il mantenimento di una politica di prezzo “rigida e inflessibile”.