Nel bilancio 2015 di Lvmh, diffuso la scorsa settimana, il mondo wine&spirits vale 4,6 miliardi di euro ed è cresciuto del 16% a cambi correnti e del 6% a cambi costanti. Dai conti della più grande holding mondiale del lusso emerge che il segmento vini genera 2,2 miliardi di ricavi: ciò significa che le prime dieci realtà vinicole italiane, raggruppando i fatturati 2014 (circa due miliardi di euro), non raggiungono il giro d’affari totalizzato dai marchi appartenenti al portafoglio Lvmh. Sfiora invece i 2,4 miliardi l’altra parte del business alcolico, quello rappresentato dai cognac (tra cui Hennessy) e dai superalcolici, grazie a una crescita nominale del 20% che tuttavia, dipendendo da vendite prevalentemente extra Ue, si allinea in termini organici a quella del vino.
A impressionare, più dei ricavi, è la marginalità del comparto w&s: i profitti sono pari a 1,36 miliardi, per una percentuale di poco inferiore al 30% sul fatturato, la più alta all’interno dei vari segmenti in cui Lvmh opera. Per fare un confronto, il beauty genera un fatturato abbastanza simile (4,51 miliardi) a quello del vino e superalcolici, ma non arriva alla metà degli utili (525 milioni di euro). La crescita nominale dei profitti 2015 peraltro è stata del 19%, quasi il doppio in termini percentuali di quella registrata nel mondo fashion e pelletteria (10%). La miglior performance è stata raggiunta nel terzo trimestre, quando vini e spiriti hanno messo a segno un +16% in termini organici rispetto allo stesso periodo 2014, mentre l’ultimo quarter si è chiuso con il +4%.
Per aree geografiche, Lvmh sottolinea il “momento eccellente” di Stati Uniti e Giappone, mentre in Cina continuano le operazioni di destocking per smaltire le scorte accumulate a partire dal 2014, prevalentemente di cognac. Lo Champagne, dove Lvmh opera con marchi quali Moet&Chandon, Krug, Dom Pérignon, Ruinart e Veuve Clicquot Ponsardin, cresce del 3% in volumi e a passo accelerato tra Europa, Giappone e Usa. In evidenza i risultati di Hennessy, con un progresso dell’8% in volumi, mentre tra gli altri brand del mondo spirits vengono evidenziate le accelerazioni dei whisky Glenmorangie e della vodka Belvedere.
In prospettiva, il gruppo pone come obiettivi w&s lo sviluppo nei mercati storici e la crescita della capacità produttiva attraverso investimenti nelle tenute di proprietà.