Va a vuoto l’attacco inglese contro il Prosecco. È toccato all’autorevole Times il compito di scusarsi con la bollicina più effervescente del mondo per l’affondo che altre due testate londinesi, Daily Mail e The Guardian, hanno tentato sostenendo che il consumo del vino italiano rovinerebbe i denti a causa della sua acidità. Il contenuto degli articoli era stato immediatamente contestato non solo dai produttori, ma anche dal ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, che con un tweet aveva invitato The Guardian (primo quotidiano a pubblicare la notizia) a bloccare le fake news. Si era aggiunta poi Coldiretti, sostenendo che “il quotidiano attacca con fake news il Prosecco, che è il vino più apprezzato dai britannici che vantano un record di 40 milioni di litri stappati solo l’anno scorso”.
In effetti, non è difficile collegare l’attacco inglese contro la doc del Nordest al suo successo, contro cui nulla hanno potuto la Brexit e la conseguente svalutazione della sterlina. Le esportazioni di Prosecco nei primi cinque mesi del 2017 sono aumentate del 12% mentre la media dei prodotti agroalimentari italiani è rimasta praticamente invariata. Nel 2016, peraltro, la Gran Bretagna principalmente grazie al Prosecco aveva importato spumanti italiani per un controvalore di 366 milioni di euro, diventando il primo mercato di destinazione delle bollicine made in Italy.
All’allarmismo di The Guardian che, citando il parere della British Dental Association, riportava come “la nostra ossessione per il Prosecco sta facendo marcire i denti di una nazione”, il Times ha replicato con ironia in un editoriale titolato “Antisecco”, criticando la strategia di denigrare i prodotti stranieri ed elencando i grandi simboli italiani, paragonandoli ai piuttosto scarsi corrispettivi nel Regno Unito, e concludendo che per la Gran Bretagna sarebbe meglio affinare questa ‘strategia’, per essere competitiva all’estero dopo la Brexit.
“Le affermazioni della stampa inglese si commentano da sole dal punto di vista tecnico, evidentemente parlare di Prosecco, in qual modo lo si faccia, serve ai giornali per far vendere più copie o fare più click sui siti”, ha dichiarato all’agenzia Ansa Stefano Zanette, presidente della società Sistema Prosecco, che rappresenta i tre Consorzi di tutela del Prosecco (Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Asolo Montello Docg).