Le conseguenze post Brexit rallentano la marcia trionfale del Prosecco doc, che comunque continuerà a crescere anche nel 2017. Le previsioni per l’anno in corso del consorzio di tutela della bollicina più venduta nel mondo indicano un ulteriore progresso tra il 5 e 7% in numero di colli consegnati, oltre il record dei 410 milioni di bottiglie raggiunto nel 2016, quando l’incremento aveva raggiunto il 15% anno su anno. Il giro d’affari stimato del mondo prosecco, comprensivo anche delle docg di Valdobbiadene-Conegliano e dei Colli d’Asolo, è sui due miliardi di euro.
“Nei prossimi anni – spiega a Pambianco Wine il direttore del consorzio di tutela, Luca Giavi – molto dipenderà dall’andamento mondiale del comparto sparkling wines, di cui il prosecco è attualmente trendsetter. Le previsioni elaborate per conto di Vinexpo indicano una crescita del 20% dei consumi da qui al 2020, per cui l’incremento previsto sarà significativo anche se inferiore alle percentuali degli anni precedenti. Per quanto ci riguarda, le incognite legate alla Brexit e alla presidenza Trump, in due mercati importanti per la denominazione ma esposti anche al rischio cambio, ci spingono a investire per migliorare il posizionamento in area euro partendo dalla Germania, storica destinazione dell’export ma superata negli ultimi tempi da Usa e Uk. Vedremo inoltre se ci sono ulteriori margini di crescita in Francia, dove l’anno scorso le vendite sono aumentate del 70%, e ci attendiamo progressi significativi in Canada e nel Far East, soprattutto in Cina dove le bollicine rappresentano un mondo tutto da scoprire, anche per i francesi”.
In termini quantitativi, negli ultimi anni l’ascesa della bollicina di nordest è stata esponenziale e oggi ogni cinque bottiglie di vino italiano a denominazione controllata e/o garantita, una è di prosecco. Ora la sfida del consorzio si basa sull’incremento del valore e sulla produzione sostenibile, mentre quella delle aziende è principalmente legata alla creazione o al rafforzamento del proprio brand.