Solo vetro, solo horeca. Plose non ha paura di presidiare la nicchia e raccoglie soddisfazioni commerciali, misurabili in una crescita a doppia cifra, derivanti dalla scelta di posizionarsi in alto. E se l’acqua minerale ha chiuso l’ultimo anno con un incremento del +10%, la linea BioPlose (succhi, nettari e tè freddi biologici) ha messo a segno un +15% e quella delle bibite Plose Vintage, trainata da chinotto e limonata, addirittura un +30%.
Il giro d’affari complessivo della società specializzata nel beverage e con sede a Bressanone si chiude indicativamente tra i 10 e gli 11 milioni di euro. L’export incide per il 50% sul fatturato e dipende perlopiù dalla Germania, che origina a sua volta l’80% delle vendite estere.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti – spiega a Pambianco Wine&Food il direttore commerciale Italia di Fonte Plose, Davide Gregorini – e quest’anno ci accontenteremmo di confermare le vendite del 2017, anche se poi un +5% va sempre bene. Il clima molto caldo dell’ultima estate ha contribuito a sostenere i consumi, e all’estero più che in Italia continuano ad andare molto bene le bibite. Noi intanto cerchiamo di sostenere la crescita in atto della linea BioPlose, che fa anche da traino ai consumi di acqua minerale”.
Plose ha esposto a Sigep (Rimini), dando ampio spazio ai nuovi tè freddi Tea Collection declinati in cinque gusti in un formato da 25 cl ideato espressamente per horeca. Proprio nel tè freddo si intravedono grandi margini di crescita, in linea con le previsioni di Zenith Global che stima un balzo del consumo mondiale da 37 a 45 miliardi di litri entro il 2021.
Le prossime tappe fieristiche di Fonte Plose saranno Beer Attraction sempre a Rimini, poi Taste a Firenze e Cibus a Parma. Intanto l’azienda si sta attrezzando per accompagnare la crescita con adeguati investimenti in logistica. “Ci occorre spazio e non è facile trovarlo in Alto Adige, per la stessa conformazione del territorio, ma ci stiamo attrezzando”, conclude Gregorini.