Lungarotti triplica le vendite in Svizzera e raddoppia in Corea. L’azienda umbra è cresciuta del 4% nel 2015, per un giro d’affari di 11,8 milioni di euro, grazie soprattutto alle performance ottenute nei mercati esteri, che raggiungono un’incidenza pari al 46% del fatturato complessivo. In positivo (+7%) anche l’enoturismo della società, che opera in quest’ambito con i 12 appartamenti dell’agriturismo Poggio alle Vigne, il wine resort Le Tre Vaselle e l’enoteca Lungarotti. Il 2015 è stato l’anno della ripartenza in Russia, che resta comunque al di sotto dei massimi raggiunti nel 2013. Stabile la Germania, uno dei principali mercati di destinazione dei vini prodotti a Torgiano e a Montefalco (Perugia). Nell’extra Ue si conferma strategico il Canada (+12%), si stabilizza il Giappone e resta in fase di lancio la Cina.
“Lo scorso anno – afferma in una nota l’amministratore unico, Chiara Lungarotti – è stato importante sul fronte della riorganizzazione dell’assetto di vendita presso alcuni Paesi target, come gli Usa e la Cina, ma altrettanto significative sono state le aperture o le riattivazioni di mercati emergenti. Tali scelte potranno rivelarsi vincenti nel prossimo futuro”.
Tra i vini prodotti da Lungarotti nei 250 ettari di proprietà, per un totale di 28 etichette e 2,5 milioni di bottiglie, spicca il Rubesco, che ha registrato un +5% sul fronte interno e un +9,3% all’estero. In evidenza anche gli ultimi nati, L’U Bianco e L’U Rosso, lanciati per incontrare la domanda dei millennials.