La via della seta parrebbe attrarre due tra i gruppi più prestigiosi e internazionali del made in Italy in ambito food. Si tratta di Eataly e di Illy, che secondo alcune ricostruzioni (o per meglio dire rumors) sarebbero oggetto di possibili investimenti da parte di altrettanti colossi cinesi: Suning nel caso della catena fondata da Oscar Farinetti e Nuo Capital per il cosiddetto “Polo del gusto” che fa capo a Riccardo Illy. In entrambi i casi non si tratterebbe di acquisizione, ma di ingresso con quote di minoranza per Illy e di costituzione di joint venture per Eataly.
I rumors riportati da Milano Finanza riguardo Eataly traggono origine dalla visita di Zhang Jidong allo store di Milano, dove il numero uno di Soning e azionista di riferimento dell’Inter si è recato accompagnato da Andrea Guerra, amministratore delegato della catena di altri cibi. Jidong era in città per assistere al derby di domenica sera, ma nulla avviene per caso e allora la ricostruzione del quotidiano finanziario riguarda la costituzione di una possibile joint venture per la Cina. Del resto Suning è una delle prime società di retail nel Paese asiatico e ha anche acquisito l’80% di Carrefour China. Nel 2018 ha ottenuto l’equivalente di 32 miliardi di ricavi attraverso una rete di 11mila negozi. Un partner ideale, insomma, per Eataly, che è già presente in Giappone e Corea del sud ma non ha mai messo piede in Cina. Contattata da Pambianco Wine&Food, Eataly non ha commentato le indiscrezioni che porterebbero alla creazione di una società per lo sviluppo cinese o, in alternativa, alla definizione di un accordo di franchising in esclusiva per il mercato locale. Intanto però Farinetti, intervistato da La Stampa a seguito della cessione di Lurisia a Coca Cola, ha anticipato nuovi investimenti negli Stati Uniti: con la sua quota degli 88 milioni incassati, Eataly aprirà altri sei negozi in territorio Usa.
Quanto a Illy, la possibilità di un ingresso di Nuo Capital, holding cinese già protagonista di accordi con Terra Moretti per finanziare l’acquisizione di Sella&Mosca e Teruzzi e poi con Tannico per lo sviluppo dell’e-commerce di vino in Cina, viene riportata dal sito Aziende in Campo di Emanuele Scarci. Si tratterebbe in questo caso di un investimento per acquisire una quota di minoranza nel Polo del gusto che comprende Domori (cioccolato), Dammann Frères (tè), Mastrojanni (vino) e una quota di Agrimontana (confetture e frutta secca). In alternativa a Nuo Capital, ci sarebbe anche la candidatura del fondo belga di private equity Verlinvest. Questa operazione riguarda il Polo del gusto e non direttamente Illycaffè, che nel frattempo sta preparando il terreno per la ricerca di un partner per la crescita negli Stati Uniti. È attesa in questi giorni l’ufficializzazione della nomina dell’advisor bancario e in pole position per il ruolo di advisor pare esserci Goldman Sachs. Nel frattempo l’azienda del caffè ha diffuso una nota stampa con la quale precisa, a sua volta, che “l’operazione di ricerca di un partner per sviluppare il mercato retail statunitense, annunciata dal presidente Andrea Illy lunedì 16 settembre, riguarda illycaffè e non il Gruppo Illy o il Polo del Gusto”.