Nei conti positivi di Pernod Ricard, multinazionale degli spirits da 8,68 miliardi di ricavi e in crescita del 2% sul 2015 (con un balzo del 43% dell’utile netto, pari a 1,23 miliardi di euro), si insinuano le difficoltà del canale travel retail e duty free, ritenuto strategico dal gruppo e oggetto di una specifica organizzazione affidata al ceo divisionale Mohit Lal, che riporta direttamente al presidente e ceo Alexandre Ricard.
Le problematiche sono emerse soprattutto nei mercati asiatici e americani. Per quanto riguarda il Far East, il calo sarebbe attribuibile alla debolezza dei consumi in Cina e Corea e alle fluttuazioni dei cambi, che hanno colpito soprattutto le vendite degli Scotch su cui, secondo quanto evidenziato da Pernod Ricard, è in atto un’aspra competizione all’interno della regione. Quanto alle Americhe, l’apprezzamento del dollaro sul real e le tensioni interne hanno contribuito al calo del Brasile, che ha spinto al ribasso del 9% il dato regionale colpendo il sell out di Chivas Regal e della vodka Absolut.
Una diminuzione, seppur contenuta, si è verificata anche in Europa nel canale travel retail. Il gruppo parla di “un contesto che rimane difficile” e condizionato dalla svalutazione del rublo nell’importante mercato russo.
“Per l’anno fiscale 2017 – ha commentato il ceo Alexandre Ricard – ci aspettiamo un ulteriore incremento rispetto al 2016, che otterremo sostenendo i mercati prioritari, i marchi e le innovazioni e focalizzandoci sull’eccellenza operativa. L’obiettivo fissato è di una crescita organica compresa tra il 2 e il 4%”. Il gruppo ha inoltre annunciato un taglio di costi pari a 400 milioni di euro entro l’anno fiscale 2020.