Cina e Stati Uniti freneranno il primo trimestre di Pernod Ricard. Lo ha fatto sapere il gruppo francese in una nota in cui rendeva inoltre pubblici i dati riferiti all’anno fiscale appena concluso. Nel Q1, in chiusura il 30 settembre, il gruppo da oltre 12 miliardi di euro si aspetta un declino delle vendite in Usa, dove però l’outlook è positivo per l’intero anno fiscale, e in Cina, dove si attendono miglioramenti a partire dal secondo trimestre. “C’è un rallentamento economico in Cina, e difficoltà nel mercato immobiliare – ha detto a Reuters il presidente e amministratore delegato Alexandre Ricard – stiamo vedendo una certa cautela da parte dei grossisti”. In termini di canali, quello che soffre di più è l’on-trade in quanto, si legge, i consumatori cinesi escono di meno. Nonostante ciò, “i fondamentali della Cina restano comunque molto solidi”, ha aggiunto Ricard, che si professa fiducioso nella capacità del gruppo di continuare ad aumentare i prezzi nel Paese.
L’attesa frenata cinese e americana ha inciso pesantemente sul titolo di Pernod Ricard che ha chiuso la seduta di giovedì 31 agosto, il giorno successivo alla pubblicazione dei dati, con un ribasso del 6,7 per cento.
Nonostante la situazione cinese e americana, il gruppo ha comunque confermato le stime al 2025 che vedono una crescita delle vendite nette nella forchetta tra il 4-7% e del margine operativo tra i 50-60 punti base.
Nel frattempo, il gruppo a cui fanno capo, tra gli altri, Absolut Vodka, Beefeater gin, Perrier-Jouët ha archiviato l’anno fiscale 2023 (chiuso lo scorso 30 giugno) con vendite nette per poco più di 12 miliardi, in aumento del 10% a livello organico (+13% a livello reported), su cui hanno contribuito tutti i principali Paesi: Americhe (+2%), Asia e resto del mondo (+17%) ed Europa (+8 per cento).
Pernod Ricard ha quindi proposto un dividendo di 4,70 euro (+14%) e ha in programma un piano di buyback tra i 500 e gli 800 milioni di euro per l’anno fiscale 2024.