Pernigotti si prepara a vendere la sua divisione I&P, impegnata nella produzione e commercializzazione di preparati per gelaterie artigianali e pasticcerie. Lo riporta l’agenzia Radiocor Plus (Il Sole 24 Ore), venuta in possesso del verbale del cda che si è tenuto lo scorso 14 dicembre e dal quale emerge uno scenario di profonda crisi per la storica azienda del gianduiotto.
I risultati del primo semestre hanno evidenziato ricavi per 21,3 milioni con una perdita di esercizio pari a 5,3 milioni, in conseguenza della quale il patrimonio netto della società è crollato a 0,6 milioni. I proprietari di Pernigotti, che sono dal 2013 i fratelli Zafer e Ahmet Toksoz, hanno deciso di conseguenza un aumento di capitale per 3 milioni di euro, rinunciando a crediti di corrispondente importo.
Dal documento emerge anche l’affidamento dell’incarico a Vitale e Associati per la vendita della divisione specializzata nelle forniture a gelaterie e pasticcerie.
Intanto continuano le trattative al Mise per dare un futuro all’azienda e scongiurare la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure. Il gruppo Toksok non intende cedere il marchio e vorrebbe esternalizzare la produzione ad altre realtà dolciarie italiane, ma al tempo stesso ci sono stare manifestazioni di interesse da parte di Sperlari, che ha incontrato i rappresentanti sindacali, e di alcuni soggetti finanziari. Alla fabbrica di Novi sarebbero invece interessati, come potenziali acquirenti, la novarese Laica, specializzata nella produzione di gianduiotti, e l’alessandrina La Suissa, per acquisire i macchinari presenti nello stabilimento.