Il nuovo passo di Ronco Calino guarda all’enoturismo e all’accoglienza. Così la cantina di Adro, nella Franciacorta, di proprietà dell’industriale bergamasco Paolo Radici (il fratello Angelo è recentemente entrato nel capitale di Macellaio Rc), ha inaugurato la sua nuova lounge dedicata ai visitatori che, oltre alle degustazioni, potranno chiedere pranzi personalizzati.
“Collaboreremo con gli chef del territorio”, ha spiegato Lara Imberti Radici, moglie di Paolo e anima della tenuta. Un progetto nato dopo, “aver colto i segnali che l’Expo di Milano e l’installazione di Christo hanno dato al territorio, che oggi è diventata una meta dell’enoturista”.
Per quanto riguarda la produzione, Ronco Calino, che si avvale della collaborazione dell’enologo Leonardo Valenti, oggi conta in portfolio cinque Franciacorta (brut, satèn, rosèe, millesimato e nature millesimato) e i fermi Curtefranca Lèant e Ponènt e L’Arturo pinot nero. Per un volume che oggi si aggira sulle 70mila bottiglie, il 30% delle quali destinate all’esportazione (soprattutto Europa, Usa e Giappone), ma che per il 2020 dovrebbe arrivare a circa 85/90 mila anche grazie ai 2,7 ettari appena acquistati sul lago d’Iseo. Numeri lontani dalle grandi produzione, che in realtà, come ha sottolineato la stessa Lara Radici, “non ci interessano”. Cosa che si spiega già con la sua storia.
Perché Ronco Calino nasce intorno alla villa del grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli che nel 1996 fu acquistata proprio da Paolo Radici. E quello che in principio poteva essere, pur con qualche vigneto già presente, un ‘giardino di casa da dieci ettari, invece si è trasformato in una realtà dinamica del metodo classico made in Italy, dal 2016 convertita bio. “Mio marito ha sempre bevuto solo bollicine, e quando ha pensato a Ronco Calino lo ha pensato proprio per poter fare un suo vino personale, secondo i suoi gusti”. E allora ecco i grandi numeri restano una cosa lontana, “ma non è un hobby, perché i conti, anche se non sono milionari, a fine anno devono tornare e possibilmente in utile”, ha sottolineato Lara Radici, che è anche neo consigliere del Consorzio Franciacorta.