Una formula efficace per unire otto grandi brand del vino italiano a otto top chef. L’idea arriva da Iswa-Italian Signature Wine Academy, alleanza strategica tra aziende che messe assieme fatturano oltre 300 milioni di euro e superano i 50 milioni di bottiglie annue prodotte, per una quota export superiore all’80 percento. Ieri a Milano, presso le Officine del Volo di via Mecenate, Iswa ha organizzato un open day dedicato alle eccellenze italiane in una sorta di percorso sensoriale dal nord al sud della penisola.
Le otto aziende promotrici dell’iniziativa condividono comuni valori: sono aziende familiari top brand, con lunga tradizione vitivinicola e almeno 50 anni di attività, marchi affermati nel mondo, con obiettivi di elevata qualità e di innovazione applicata nei processi produttivi per tutelare al massimo non solo le caratteristiche dei vini, ma anche dell’ambiente. I loro nomi? Allegrini, Arnaldo Caprai, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi.
Ogni azienda ha coinvolto uno chef chiamato a realizzare un piatto da abbinare a un loro vino. Allegrini ha scelto Enrico Bartolini, lo chef del Mudec di Milano; Arnaldo Caprai ha puntato sul corregionale Valentino Palmisano, del Vespasia di Norcia; Feudi di San Gregorio ha scelto la “sua” Campania e chiamato all’opera Marianna Vitale, stellata chef del Sud di Quarto (Napoli); anche Fontanafredda ha sancito il legame con il territorio chiamando Ugo Alciati del Guido di Serralunga d’Alba. E pure gli altri quattro brand vinicoli hanno voluto cuochi espressione delle regioni d’origine: Frescobaldi con Vito Mollica de Il Palagio di Firenze, Planeta con Pino Cuttaia de La Madia a Licata, Masciarelli con Nicola Fossaceca di Al Metrò di San Salvo Marina e Villa Sandi con Graziano Prest del Tivoli di Cortina.