Dal vino alla ristorazione, per Ornellaia sono sempre vittorie e riconoscimenti. L’azienda di proprietà del gruppo Frescobaldi ha infatti ottenuto la sua prima stella Michelin per il ristorante aperto lo scorso aprile a Zurigo, vicino alla Bahnhofstrasse, in collaborazione con il suo importatore Bindella. Nella cucina del ristorante elvetico opera lo chef Giuseppe D’Errico, formatosi all’Alma di Colorno e poi passato per cinque anni da Maison Troisgros a Roanne, in Francia, agli ordini di Michel Troisgros.
Intanto, a Milano, è stata presentata l’undicesima edizione di Ornellaia Vendemmia d’Artista, con l’artista americana di origine iraniana Shirin Neshat, chiamata a interpretare il carattere dell’annata 2016 ribattezzata La Tensione. Neshat ha realizzato un’opera appositamente pensata per la tenuta, ha personalizzato una serie limitata di 111 bottiglie di grande formato e disegnato un’etichetta speciale che, in un unico esemplare, sarà presente in ogni cassa di Ornellaia da 6 bottiglie.
Continuano intanto le donazioni dell’azienda di Bolgheri (Livorno) per il restauro del patrimonio artistico internazionale. “Siamo riusciti a devolvere nelle prime dieci edizioni più di 2 milioni di euro in tutto il mondo, solo una piccola goccia nel mare, e ora vorremmo crescere ancora”, ha affermato il ceo di Ornellaia e di Frescobaldi, Giovanni Geddes da Filicaja. “È un grande piacere legare il progetto vendemmia d’Artista ad una collaborazione a lungo termine con una istituzione nel mondo dell’arte quale il Guggenheim Museum”.
Ornellaia evidenzia il progresso dei vini italiani d’eccellenza. Secondo il Liv-ex, l’indice del mercato secondario dei fine wines, sono salite da 6 a 8 le etichette in classifica negli ultimi dieci anni, dal 2008 al 2018. Nello stesso decennio, i vini francesi sono stati 85, uno in meno, e anche gli australiani hanno ridotto da 2 a 1. Stabili in classifica gli Stati Uniti a quota 3 e gli spagnoli a quota uno.