Si avvicina, dopo sei anni, l’uscita del fondo Neo Investment Partners dal capitale di Obicà. “I tempi sono maturi. Stiamo valutando delle possibilità, perché c’è un fortissimo interesse verso il brand per la sua internazionalità e autenticità italiana”, spiega a Pambianco Wine&Food il CEO Davide Di Lorenzo, riconoscendo che è in corso una negoziazione con un paio di gruppi primari. Di Lorenzo sorvola sull’identità dei potenziali acquirenti ma fa capire che nelle prossime settimane si potrebbe arrivare alla cessione da parte dell’investitore attuale, un private equity fund con base a Londra, lo stesso che ha acquisito Valextra e una quota del brand Victoria Beckham nella moda.
Intanto, la catena di ristoranti fondati sulla mozzarella di bufala campana, la cui offerta è stata progressivamente arricchita dalle specialità gastronomiche dop della tradizione italiana, resta concentrata sul piano di nuove aperture già avviato e che nei prossimi mesi prevede diverse inaugurazioni. La prima riguarda il Giappone, dove Obicà è già presente con quattro locali in franchising e che il 17 aprile vedrà la quinta apertura a Tokyo, che arriva così a quota tre (gli altri due si trovano a Osaka e Yokohama). Con questo nuovo ristorante, Obicà sale a quota 25 tra Italia (10 mozzarella bar), Gran Bretagna (5, tutti a Londra), Stati Uniti (2 a New York, 2 a Los Angeles e 1 a Santa Monica) e Giappone.
E dopo Tokyo? “Stiamo chiudendo le trattative per una nuova apertura a Roma in una zona centrale – racconta Di Lorenzo – e siamo in valutazione per altre due sempre in Italia. Di conseguenza, prevediamo almeno due o tre aperture nazionali entro la fine dell’anno. Sempre nel 2018 dovremmo concludere un’altra trattativa per New York, già in negoziazione, e intanto siamo alla ricerca di una sesta sede su Londra. Si parla pertanto di 3-4 new openings a prescindere dall’ingresso di nuovi investitori”.
Intanto i conti progrediscono e la società ha archiviato l’esercizio 2017 con 38,1 milioni di ricavi, in crescita dell’11% rispetto ai 34 milioni dell’anno precedente, e anche gennaio si è chiuso con un incremento a due cifre (+13%). “Siamo soddisfatti – commenta il CEO di Obicà – perché il miglioramento non è dovuto alle nuove aperture di Milano Stazione Centrale e nel designer outlet di Castel Romano, avvenute a fine anno e che pertanto faranno sentire il loro peso nell’esercizio 2018, bensì lavorando sull’esistente”. A livello di incassi, il più performante tra i ristoranti a marchio Obicà è quello di Milano Rinascente, mentre la marginalità più alta viene riscontrata a Londra nella location di Canary Wharf.