Con il lancio di Heritage 176, Belvedere allarga i propri orizzonti guardando con attenzione al mondo extra vodka. La nuova bottiglia, in commercio dal primo settembre, arriva due anni dopo il debutto delle Single estate rye, ma questa volta anziché esaltare il prodotto attraverso il concetto di cru, cambia completamente direzione aggiungendo al suo prodotto iconico un 2% di distillato a base di segale maltata ottenuto attraverso un processo vecchio di secoli: da qui il nome Heritage, mentre il numero richiamano la temperatura raggiunta dai forni (in gradi fahrenheit).
Il risultato, come ha spiegato a Pambianco Wine&Food Flavia Di Giustino, brand manager di Belvedere (ma anche di Hennessy, Ardbeg e Glenmorangie), “è una nuova creazione che non può essere chiamata vodka e che ancora una volta ci porta a creare qualcosa che prima non c’era”. Un passo che per l’etichetta polacca appartenente al gruppo Lvmh, “è la risposta a una combinazione di fattori; il primo dei quali è la richiesta del mercato di un qualcosa di nuovo, di nicchia e che racconta una storia, mentre il secondo è dato dalla consapevolezza di un produttore che, ricordiamo, ha dato origine al concetto di vodka super-premium”.
E se da una parte la platea pare abbia già dato responso positivo, “i nostri quindici bar-tender di fiducia che hanno testato a luglio Heritage 176 lo hanno acquistato subito e oggi, dopo un periodo di esclusiva, sono già al riordino”, dall’altra è chiaro come questa rappresenti: “La volontà di andare oltre il consumatore di vodka con un piano strategico pluriennale”. Non a caso oggi il nuovo claim della distilleria è Beyond vodka, mentre il brand Belvedere vodka diventa solo Belvedere, anticipazione di un percorso che, come ha annunciato la stessa Di Giustino, “nel secondo semestre dell’anno prossimo porterà a un nuovo distillato innovativo”. Segno di come: “Lvmh stia puntando sempre di più sul proprio portafoglio spirits”.
di Fabio Gibellino