La Raia presenta il suo primo passito

La Raia ha realizzato il suo primo passito. La realtà piemontese basata nel Gavi, che oltre all’azienda agricola biodinamica conta anche una locanda con camere e ristorante, ha infatti presentato il Piemonte Doc Bianco Passito 2021, un vino 100% cortese prodotto in 750 bottiglie e la cui etichetta è stata realizzata da Andrea Castelletti Studio.

Le uve, dopo essere state diradate in vigna per favorire la maturazione dei grappoli, vengono raccolte manualmente in cassetta e, una volta in cantina, vengono adagiate su graticci. Qui avviene l’appassimento che richiede circa un mese. La successiva pressatura avviene a grappolo intero, la vinificazione in acciaio e poi in barrique, quindi il riposo in bottiglia: la lavorazione complessiva è di circa dodici mesi dalla vendemmia.

Il passito della Raia, di un giallo ambrato con sfumature dorate, ha una dolcezza ben bilanciata dalla spiccata nota acida e dalla sapidità che caratterizzano l’uva Cortese. A naso, sono evidenti la nota di albicocca passita, di pesche sciroppate, canditi e miele di acacia.

“La Raia coltiva e lavora da vent’anni l’uva Cortese, conosciuta per la sua delicatezza e anche per la sua capacità di evolvere e invecchiare come dimostra il nostro cru, il Gavi Pisé che da alcuni anni è nobilitato, oltre che da una lunga permanenza sui lieviti, anche da un passaggio in botte di rovere”, racconta Clara Milani, enologa di Tenimenti Rossi Cairo, il brand che unisce La Raia e Tenuta Cucco, le due aziende vitivinicole gestite da Piero Rossi Cairo.

“Ora – prosegue Milani – abbiamo deciso di concentrare le caratteristiche peculiari di questa cultivar così gentile attraverso una pratica antica, quella dei graticci, importata dal Veneto. Il risultato è un Passito dalla struttura ben definita, che aggiunge nuove sfaccettature a un’uva conosciuta massimamente nella versione del Gavi d’annata”.