Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe, il governo prolunga nel 2023 il taglio delle accise sulla birra. Sul piatto per il 2023 sono stati messi 8,15 milioni di euro grazie a cui “si mette in sicurezza il comparto brassicolo – afferma il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida – consolidando il suo sviluppo e salvaguardando la produzione della birra italiana”. Un comparto che in Italia vale complessivamente 9,5 miliardi di euro e, considerando l’intera filiera, è responsabile di circa 140mila posti di lavoro in tutto il Paese (fonte Coldiretti).
Nello specifico, lo sconto sulle accise rimarrà pari al 50% per i birrifici artigianali con una produzione fino a 10 mila ettolitri; sarà del 30% per chi produce sino a 30 mila ettolitri; mentre per le imprese sino a 60 mila ettolitri lo sconto arriverà al 20 per cento. Inoltre è prevista la riduzione dell’accisa a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato che, senza l’intervento, sarebbe salita a 2,99 euro.
“La birra in Italia è una bevanda da pasto ed è l’unica bevanda da pasto gravata da accise, un’anomalia che pesa su tutti, produttori, distributori e consumatori”, commenta il Presidente di AssoBirra, Alfredo Pratolongo. “Ridurre la pressione fiscale specifica per la birra contribuisce anche a promuovere e difendere il comparto birrario italiano rispetto al contesto internazionale, nel quale molti dei principali produttori – Germania e Spagna ad esempio – godono di un livello di accise anche 4 volte inferiore al nostro, che quindi favorisce la competitività̀ delle aziende ivi locate e l’importazione di birra in Italia, che da anni infatti supera ampiamente il 30%”.