Laurent Fresnet, nato a Reims e cresciuto nel Grand Cru Village di Sillery da una famiglia che da cinque generazioni coltiva e produce champagne 100% Grand Cru, è il nuovo chef de cave di Mumm. L’etichetta, che dal 2005 appartiene al gruppo Pernod Ricard, nel bilancio 2018/19 ha messo a segno circa 700mila 9-litres cases, cioè circa 8,4 milioni di bottiglie vendute, a -12,5% per volume ma a +1% sul valore.
Mumm volta così pagina e lo fa arruolando un professionista che, dopo aver studiato prima ad Avize poi conseguendo lauree in biologia, enologia e wine management all’Università di Reims, ha maturato esperienze in Champagne come in Sud Africa e Nuova Zelanda prima di diventare chef de cave per la maison Henriot. Esperienza che lo ha consacrato tra i grandi interpreti del perlage al punto da averlo portato, nel 2015 e 2016, a conquistare uno dei premi più ambiti della categoria, quello di Sparkling winemaker of the year dell’International wine challenge di Londra.
Fresnet subentra a Didier Mariotti e ora è chiamato a perpetrare lo stile dei vini della maison di Reims, rinomata in tutto il mondo da oltre 200 anni per il Pinot Noir. D’altronde lo chef de cave, che ama definirsi “un uomo destinato al terroir e al vino”, ha sottolineato: “Qui alla maison Mumm potrò soddisfare queste due potenti passioni. Sono molto legato alle Montagne de Reims, che costituiscono la spina dorsale delle storiche vigne di Mumm, tra le più eccezionali nel mondo dello champagne. Con questo straordinario terroir potremo creare le più prestigiose cuvée”.
Le cuvée nascono dai 218 ettari a disposizione, e saranno rinnovate secondo l’impronta di Fresnet sia negli assemblage che nei millesimati. Lo scorso mese di ottobre, Fresnet è stato nominato presidente dell’associazione degli chef de cave in successione a Hervé Deschamps (Perrier-Jouët), in carica per vent’anni.
di Fabio Gibellino