Lusso, energia e, subito dopo, food. Nella classifica 2022 dei 30 migliori marchi italiani per valore, ‘Most Valuable Italian Brands’, stilata come tutti gli anni da Kantar Brandz, questo è lo scenario delineato. E quando si parla di prodotti alimentari, in Italia, a farla da padrone è Ferrero. Se la medaglia d’oro va, per il quarto anno consecutivo, a Gucci, con un valore del brand pari a 37,9 miliardi di dollari, pari a 35,7 miliardi di euro al cambio di oggi, seguito da Enel, a chiudere il podio, guadagnando una posizione rispetto al 2021, è Kinder, che ha visto un aumento del valore del proprio brand del 10% nell’ultimo anno, toccando quota 9,8 miliardi di dollari. Nutella scende invece dal settimo al nono posto, mentre a uscire dalla top ten è il produttore di cioccolato Ferrero Rocher (n. 11), fino allo scorso anno ancorato in nona posizione.
Si confermano poi tra i migliori 30 brand anche Aperol, salito in un anno dalla ventitreesima alla ventesima posizione, Barilla , che ha guadagnato tre posti (n. 24), Lavazza, rimasto stabile al n. 25, seguito da Campari, nel 2021 al ventisettesimo posto, e, infine, Esselunga, che dal ventinovesimo posto è slittato al trentesimo, prendendo il posto lo scorso anno occupato da San Pellegrino, grande assente della classifica 2022.
Complessivamente, la categoria food&beverage ha raggiunto un valore di 18,8 miliardi di dollari, superiore del 2% ai 18,4 miliardi totalizzati nel 2021.
Considerando tutte le categorie prese in esame (automotive, energia, food&beverage, assicurazioni, telecomunicazioni, lusso e utilities), il valore complessivo dei brand della classifica è cresciuto del 12% nell’ultimo anno raggiungendo i 128,7 miliardi di dollari, una crescita doppia rispetto a quella del Pil italiano nel 2021 (6,5%). Negli ultimi quattro anni i brand italiani sono cresciuti in valore del 51 per cento.
Contrariamente a gran parte del mondo, infatti, l’Italia ha vissuto lo scorso anno “un brillante momento internazionale”, recita la nota. Recentemente contrassegnata da The Economist come “Paese dell’anno”, ha avuto una ripresa economica più rapida della maggior parte dei paesi limitrofi, sostenuta in parte da un rapido ritorno della domanda dei suoi prodotti oltreoceano, dove i consumatori apprezzano particolarmente il made in Italy.
I brand di lusso italiani continuano a contribuire alla crescita di valore della classifica top 30, con otto brand che rappresentano il 44%, pari a 57,2 miliardi di dollari, del valore totale del brand. Le marche del lusso generano la crescita maggiore in valore assoluto anno dopo anno (più di 9 miliardi di dollari).
Nonostante i risultati, Federico Capeci, Managing Director di Kantar Italia, Grecia ed Israele, invita i brand italiani a non dimenticare il ruolo della comunicazione. “Eccellere con prodotti innovativi e una superba brand experience non sono più elementi sufficienti per garantirsi il successo. I brand devono aprirsi ai nuovi valori dei consumatori, più propensi ad acquistare da marche in linea con le proprie idee e convinzioni. Questi ultimi, infatti, non pensano più solo a come i prodotti sono stati realizzati, ma da chi, in quali condizioni, e se le materie prime sono sostenibili”, ha affermato. “Poiché il prestigio che i brand italiani acquisiscono attraverso le esportazioni all’estero rischia di essere impattato dall’instabilità, dall’inflazione e dall’aumento dei costi delle materie prime, vi è una maggiore necessità da parte dei brand che i consumatori comprendano correttamente il loro vero valore”.