Moroder inaugura l’ultimo investimento, che le permette di chiudere il cerchio attorno al progetto di hotellerie e ristorazione. L’azienda anconetana, leader di posizionamento nell’area del Conero e produttrice del pluripremiato Docg Riserva Dorico, ha completato il recupero di un immobile destinato a hotellerie, per un totale di tre camere e due appartamenti, che si aggiunge al ristorante interno Aion, avviato da circa vent’anni. La vendita diretta, racconta a Pambianco Wine il titolare Marco Moroder, genera circa il 25% del fatturato complessivo, di cui il 10% dalla vendita dei vini (per una produzione complessiva compresa tra 130 e 140 mila bottiglie l’anno) e il restante 15% dalla ristorazione.
“Gli investimenti – spiega Moroder – negli ultimi anni sono stati piuttosto impegnativi. Abbiamo completato la cantina, l’impianto fotovoltaico che ci permette di essere autosufficienti dal punto di vista energetico e la linea di imbottigliamento, impostata per volumi superiori a quelli aziendali e che utilizziamo anche per effettuare operazioni su vini di altre aziende. All’enoturismo ci teniamo particolarmente, essendo tra l’altro mia madre (Serenella Moroder, ndr) la presidente regionale del Movimento Turismo del Vino, forti di una posizione favorevole rispetto al mare, che si trova a un chilometro in linea d’aria dai nostri terreni e a quattro chilometri dalle spiagge di Portonovo. Le presenze in azienda sono in aumento soprattutto da nord Europa e Stati Uniti. In prospettiva, puntiamo al recupero di un altro immobile che vorremmo destinare a nuove camere e a un centro benessere”.
I vini di Moroder sono venduti per il 65% nel mercato interno, con una quota molto rilevante per i consumi regionali, e per il restante 35% all’estero con Stati Uniti, Canada, Giappone e Nord Europa come principali destinazioni. L’export negli Usa è stato avviato negli anni ’80, inizialmente con un importatore unico per poi scegliere più importatori, concedendo a ciascuno delle esclusive legate ai singoli stati federali. L’azienda segue il metodo di coltivazione biologica ed esce sul mercato con la maggioranza delle sue referenze certificate bio, fatta eccezione per le bollicine, ottenute da uve bio ma spumantizzate all’esterno, e per il Dorico Riserva che attualmente è presente sul mercato con il 2011 come ultima annata, precedente alla certificazione, e sul quale deve ancora essere presa una decisione relativa al 2012, che uscirà il prossimo anno.
Moroder sta attualmente effettuando dei test per la realizzazione di vermouth artigianale, recuperando la tecnica di produzione da vino rosso che ormai, su scala industriale, è stata sostituita da base bianco con aggiunta di caramello. “Se i risultati saranno positivi – conclude il produttore – questa potrebbe essere la nostra prossima novità”.