“È un modo per aprire l’azienda ai privati, un punto di incontro, di crescita e sviluppo sociale, con l’obiettivo di far conoscere e dare informazioni sul vino in una chiave innovativa e interattiva”. Sono queste le parole riportate a PambiancoWine&Food da Marco Martini, CEO di Mondodelvino, per descrivere Wine Experience, il percorso dedicato al mondo del vino con sede a Priocca, in provincia di Cuneo. Frutto di un investimento di oltre due milioni di euro, il nuovo polo si pone come meta, nei circuiti turistici del Roero, Langhe, Asti e Monferrato, per far scoprire, a turisti e appassionati, la cultura vitivinicola a 360°. Un percorso esperienziale che, attraverso elementi come schermi interattivi e stazioni sensoriali, illustra al grande pubblico i territori, i metodi e gli abbinamenti del vino in generale e, nello specifico, di quello firmato Mondodelvino.
Il gruppo, infatti, raccoglie sotto di sé cantine dislocate in diverse regioni italiane, quali Piemonte (Mgm a Priocca e Cuvage ad Acqui Terme), Sicilia (Barone Montalto) e Romagna (Poderi dal Nespoli) e, con una produzione di oltre 35 milioni di bottiglie a marchio, ha realizzato nel 2018 un fatturato di 110 milioni di euro (+4%), di cui circa il 94% circa generato all’estero. “Siamo contenti del risultato 2018 – ha continuato Martini – arrivavamo da una vendemmia 2017 difficile, unica in termini di produzione e quindi difficile da comunicare ai mercati internazionali. Ma abbiamo incrementato il numero di clienti e il 2019 è iniziato molto bene”. Per l’anno in corso, infatti, il gruppo prospetta una crescita del 10 per cento che si svilupperà “aumentando il numero dei paesi in cui operiamo, che ora sono circa 55, e quindi puntando a mercati che ancora non abbiamo come l’Africa e il Sud America. C’è anche la possibilità di crescere in mercati in cui siamo già presenti tramite una presenza maggiore in più segmenti, quindi cercando di proporre vini diversi, innovativi, di più alta qualità su segmenti di mercato che al momento non trattiamo ancora o trattiamo in modo superficiale”. In questo senso, un esempio è “la ristorazione collegata ai vitigni autoctoni è una cosa che tocchiamo ma manca una proposta organica e precisa che sia chiara per l’operatore straniero”. Importante, poi, “è anche sviluppare la presenza in mercati grandi come la Cina e in generale l’Asia, dove siamo già presenti ma possiamo fare di più”.
Per quanto riguarda nuove acquisizioni, invece, il gruppo è al momento in ‘pausa’. “A partire dal 2009 abbiamo messo in atto una attività di sviluppo attraverso la creazione di nuove cantine e acquisizioni. Adesso stiamo stabilizzando ciò che abbiamo costruito in questi dieci anni di attività, ma non ci fermiamo qui perché il pianeta vino italiano ha la necessità di aumentare in dimensione, e in collaborazioni e progetti che coinvolgano l’intera filiera, quindi parliamo di acquisizioni, alleanze e di sviluppo di rapporti con tante aziende del panorama vitivinicolo italiano”, ha concluso Martini.