Il fatturato atteso a fine anno per i signori della pasta, alias Miscusi, supera i 10 milioni di euro. Il gruppo ha recentemente aperto il punto vendita di Pavia ed entro dicembre inaugurerà a Firenze e a Verona.
“Per il 2020 abbiamo in pipeline di raddoppiare i ristoranti nelle città del nord Italia e l’ingresso in Spagna, con una previsione di fatturato di 20 milioni di euro” racconta a Pambianco Food&Wine Alberto Cartasegna, fondatore e ceo di Miscusi. “Stiamo puntando sull’estero ma per ora vogliamo mantenere la proprietà di ogni punto vendita, senza cedere al franchising”.
Un’idea, quella di un format monoprodotto sulla pasta, che curiosamente nasce all’estero: mentre lavora in Germania per Rocket Internet, da bravo startupper, Cartasegna guarda con curiosità una catena di ristoranti italiani di proprietà e gestione interamente tedesca, quotata in Borsa, con oltre 200 locali in tutto il mondo. Da qui il sogno: replicare il format con stile italiano. “E oggi, a poco più di due anni dalla nascita, vengono servite oltre 70mila persone al mese, con una previsione per il 2020 di realizzare oltre due milioni di piatti di pasta” racconta il cofondatore Filippo Mottolese, già nel conosciuto nel settore con il lancio di Tom. The Ordinary Market.
Intanto in Lombardia, a 18 km in linea d’aria da Piazza Duomo e dal centro di Milano, nasce la Miscusi Farm, progetto di recupero di una cascina che diventerà centro di produzione, ricerca e formazione per servire tutti i locali, in un’ottica di valorizzazione di un modello di alimentazione sostenibile. Ma non una cascina a caso: Miscusi farm si troverà all’interno di Neorurale Hub di proprietà della famiglia Natta, discendenti del premio Nobel per la chimica Giulio Natta. In 20 anni i terreni acquistati dalla famiglia hanno mostrato come la natura sia stata capace di tornare alle condizioni dell’anno Mille contribuendo ad aumentare la fertilità del suolo, riutilizzando i rifiuti urbani per aumentare la materia organica del suolo. “Sarà il polo dell’agrifood in Italia, il primo passo di una futura evoluzione del format, in un’ottica sempre più attenta alla sostenibilità ambientale. ll piano terra di questa cascina diventerà una ‘central kitchen’; al piano superiore apriremo un Miscusi sperimentale e più agrituristico, che servirà l’Innovation Center Giulio Natta dove saranno ospitate le startup agri-food coinvolte nel progetto Neorurale Hub” conclude Cartasegna.
Camilla Rocca