La catena di pasta fresca Miscusi ha ottenuto, tra i primi brand food retail in Italia, la certificazione internazionale B-Corp e avviato un piano di azionariato diffuso ‘miscusi stock’ per destinare il 5% della società a store manager e dipendenti dell’HQ con contratto a tempo indeterminato attivo dopo un primo periodo di inserimento in azienda. Un’iniziativa che ha consentito a quasi il 20% dei dipendenti di avere il diritto di possedere azioni.
Già da anni Miscusi supporta tutti i propri fornitori, condividendo valori di sostenibilità umana e ambientale. L’80% dei fornitori, fa sapere la società, adotta soluzioni circolari, il 70% ha un programma di monitoraggio dei consumi energetici, dell’acqua e del food waste, il 90% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato. E, proprio nell’ottica di tracciare ogni singolo ingrediente dalla terra al piatto, Miscusi ha dato il via a un progetto sperimentale di agricoltura rigenerativa, gli consentirà di coltivare cereali a basso impatto ambientale.
“Oramai da un paio d’anni lavoriamo con tutti i nostri fornitori per mappare le emissioni, partendo dal campo e seguendo il prodotto fino al piatto”, spiega il fondatore e CEO Alberto Cartasegna. “Un lavoro lungo e dispendioso, necessario a sapere quali ingredienti scegliere”. E i primi risultati sono “strabilianti”, come li definisce l’imprenditore. “Il nostro menu è già oggi dentro gli obiettivi di ‘planetary boundaries’ delle Nazioni Unite per il 2030. Meno di 1,5kg di CO2 al giorno per capite. Vogliamo andare oltre e stiamo creando un piatto di pasta che non solo renda le persone felici e le faccia stare bene, ma che rigeneri la terra, oramai compromessa da mezzo secolo di agricoltura chimica”.
Inoltre, “stiamo conducendo un progetto pilota, riscoprendo grani antichi e cereali alternativi, seguendo sempre il mantra della biodiversità, praticando agricoltura non invasiva e di precisione. Lanceremo entro fine anno il primo piatto di pasta ‘good for you & good for the planet’ che rende possibile un equilibrio nutrizionale e planetario molto complicato”.
In tre anni dall’inaugurazione nel 2017 del primo ristorante a Milano in zona Cinque Giornate, Miscusi ha aperto 12 ristoranti in 7 città italiane e 1 ristorante a Londra. Nel 2020, nonostante la pandemia, ha aggiunto al ristorante ‘la miscusi bottega’, una gastronomia di quartiere dove comprare i prodotti di Miscusi da cucinare a casa. A inizio 2021 ha, poi, raccolto 32 milioni di euro in due round guidati da Mip, fondo di venture capital di cui Angelo Moratti è anchor investor, e visto l’ingresso nella compagine societaria del fondo americano Kitchen Fund.