È iniziato da Milano il percorso di appuntamenti legati al cinquantesimo anniversario della doc Montepulciano d’Abruzzo. Lunedì 15 gennaio si è tenuto un evento organizzato in collaborazione con la delegazione Ais del capoluogo lombardo al The Westing Palace Hotel, con la presenza di 44 produttori e circa 90 etichette in degustazione, per raccontare la storia gloriosa e già consolidata di una denominazione che sa offrire prodotti accessibili e dall’elevato rapporto qualità/prezzo, ma anche sorprendenti longevità, testimoniate con l’apertura durante l’evento di una bottiglia dell’annata 1987. L’evento milanese, organizzato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, non si è limitato alla presentazione delle migliori etichette di Montepulciano d’Abruzzo doc, ma ha anche offerto la possibilità di degustare gli altri vini tipici della regione, dal Trebbiano al Cerasuolo d’Abruzzo e poi Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico.
“Il corso degli eventi – ha spiegato a Pambianco Wine&Food il presidente del consorzio, Valentino Di Campli – proseguirà con altri appuntamenti a Roma, naturalmente in Abruzzo, a Prowein e a Vinitaly. Il cinquantesimo della doc Montepulciano d’Abruzzo è l’occasione per far conoscere all’Italia e al mondo un territorio che non ha ancora avuto un riconoscimento pari alle sue potenzialità”.
I numeri dei vini d’Abruzzo sono già significativi. Si parla di un giro d’affari complessivo di circa 400-450 milioni di euro, di cui oltre la metà è rappresentata dal prodotto imbottigliato e destinato non solo al mercato interno, ma anche all’estero; la crescita annuale delle esportazioni è compresa tra il +5 e +7%, per un giro d’affari di 130 milioni di euro, con Germania, Stati Uniti e Canada quali principali destinazioni, anche se il Paese che sta offrendo i più significativi incrementi è la Gran Bretagna. A livello promozionale, gli investimenti previsti per il 2018 sono di circa due milioni di euro con Prowein e Vinitaly quali momenti chiave della comunicazione e con un focus specifico per gli Stati Uniti nel rimanente periodo. Tra le novità in vista spicca il nuovo layout dello stand dei vini d’Abruzzo al Vinitaly.
La produzione vinicola abruzzese viene effettuata su 32 mila ettari di superficie vitata per una produzione annua di circa 3,5 milioni di ettolitri e con oltre un milione di ettolitri di prodotto a denominazione di origine, di cui oltre 800 mila sono di Montepulciano d’Abruzzo e 166 mila di Trebbiano d’Abruzzo. Chieti è la provincia più rappresentativa con oltre il 75% del territorio vitato e precede Pescara e Teramo con circa il 10% ciascuna e infine L’Aquila con meno del 4%. I tre quarti della produzione complessiva di vino provengono da 40 cantine cooperative, 32 delle quali in provincia di Chieti.
Il Montepulciano d’Abruzzo rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo ed è tra i primi tre vini doc prodotti in Italia. “La doc Montepulciano d’Abruzzo è un esempio da seguire – conclude Di Campli – perché si è saputa imporre esprimendo un prodotto comunque diversificato in base ai diversi territori di appartenenza. Il vino abruzzese ha bisogno di aumentare la sua presenza all’estero e certamente l’eccessivo frazionamento delle nostre denominazioni non aiuta. Le doc andrebbero rafforzate e razionalizzate”.