Mercato Centrale raddoppia a Firenze. Il format creato nel 2014 da Umberto Montano in partnership con il gruppo ECVacanze di Claudio Cardini, aggiunge alla sede di San Lorenzo, che nel 2016 ha registrato tre milioni di ingressi, quella del centro commerciale I Gigli a Campi Bisenzio, denominata Ai Banchi del Mercato Centrale. L’inaugurazione si è tenuta il 21 giugno e segna l’inizio della collaborazione con Eurocommercial, gruppo olandese a capo di dodici shopping center in Italia, tra cui Fiordaliso a Milano e Centro Lame a Bologna.
Le novità di Mercato Centrale, che lo scorso ottobre ha replicato il suo format a Roma negli spazi dell’ex dopo lavoro ferroviario dietro Stazione Termini, non finiscono qui. La società sta infatti avviando un progetto itinerante che farà tappa a Venezia, con un temporary di quattro mesi che porterà gli artigiani del cibo nel centro della laguna trasformando una delle calli situate attorno alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia in mercato all’aperto con food truck del gusto.
In attesa di Venezia, la struttura di Campi Bisenzio ha preso sede nella Corte dell’Oste, al primo piano dei Gigli, in una superficie di circa duemila metri con 17 banchi aperti tutti i giorni. Tra le specialità proposte compaiono i tartufi di Luciano Savini, l’hamburger di Chianina di Enrico Lagorio, la macelleria di Fausto Savigni e L’enoteca del Chianti Classico. Il progetto architettonico curato dallo studio fiorentino Q-bic ha previsto 400 posti a sedere distribuiti tra le botteghe a vista. La scelta del nuovo brand Ai Banchi, frutto di un incarico all’agenzia di comunicazione almagreal, risponde alla volontà di differenziare la formula nel centro commerciale dal concept Mercato Centrale, legato invece al recupero di luoghi storici restituiti alla cittadinanza come San Lorenzo a Firenze e la Cappa Mazzoniana a Roma.
“A I Gigli – afferma in una nota Umberto Montano – incontreremo altri frequentatori, probabilmente altro target, altre regioni di provenienza, ma chi l’ha detto che in un centro commerciale si debba rinunciare alla qualità degli artigiani del gusto? Il bello e il buono sono valori irrinunciabili, valori per tutti e dunque andiamo avanti in questo nuovo entusiasmante progetto”