Alla vigilia di Pitti Uomo, il Mercato Centrale di Firenze ha rafforzato la propria liasion con l’arte contemporanea. Lunedì 11 gennaio si è tenuta la presentazione nazionale dell’opera site-specific “Terzo Paradiso”, progetto che l’artista biellese Michelangelo Pistoletto porta avanti dal 2003, realizzata a quattro mani con il colombiano Juan Sandoval nella versione creata appositamente per la location commerciale in stile liberty nella zona di San Lorenzo, rilanciata dal 2014 come spazio gourmet e che presenta numeri monstre, con 2,2 milioni di ingressi e un fatturato complessivo di 20 milioni di euro nel corso del 2015. L’installazione, inaugurata l’8 dicembre scorso, resterà in scena fino a giugno. La presentazione è stata accompagnata da un dibattito, moderato da Nicolas Ballario con la presenza di Pistoletto e di relatori di primo piano nel panorama artistico-culturale, sul tema ‘Natura e Artificio: l’arte come punto di incontro’. “Dopo l’esperienza positiva avviata nel 2014 con il ‘Tappeto volante’ di Daniel Buren – spiega a Pambianconews il direttore del mercato fiorentino, Domenico Montano – siamo convinti che questo luogo di scambio commerciale e punto di incontro tra le persone, possa diventare ogni anno il protagonista nella realizzazione di un progetto d’arte contemporanea. Abbiamo scelto l’opera-manifesto di Pistoletto, già realizzata in spazi straordinari come la piramide del Louvre e il Parlamento europeo, per il suo carattere sociale e affine alla sensibilità di un luogo dove non ci si limita a mangiare e fare acquisti, ma diventa occasione di scambio culturale e di lettura della contemporaneità, esattamente come accadeva nel medioevo”. In un mondo che recupera gli antichi mercati come teatri del gusto, riqualificando aree un tempo semi abbandonate, l’esperienza di Firenze spicca non solo per il successo di pubblico e il forte richiamo turistico, ma anche per una formula che Montano definisce ‘unica nel suo genere’: tanti operatori, una sola regia per comunicazione, marketing, organizzazione di eventi enogastronomici e culturali. “Abbiamo creato un hub di interconnessione con la città, dove il binomio cibo/cultura assume un valore particolarmente forte. Collaboriamo con le maggiori istituzioni culturali cittadine, da Palazzo Strozzi al Maggio musicale”. I risultati spingono la società di gestione del Mercato a guardare oltre l’Arno… “Vorremmo svilupparci in altri luoghi – conclude Montano – e stiamo guardando a città importanti come Roma, Milano, Londra, Parigi e New York. I primi contatti sono stati avviati. L’obiettivo non è replicare Firenze come se si trattasse di un franchising, l’obiettivo è lavorare su quei territori esattamente come abbiamo fatto qui, coinvolgendo le città e i produttori delle zone circostanti”.