Per Umberto Montano è il momento di consolidare. Dopo tre anni di intensa attività e di nuove aperture, il creatore del format Mercato Centrale, nato a Firenze e replicato a Roma, ha deciso di concentrare gli sforzi nelle piazze dove è già presente e ben avviato, “altrimenti – ci spiega, in occasione del primo anniversario dall’inaugurazione di Roma – il rischio è quello di perdersi. Siamo un gruppo a forte identità artigianale e pertanto possiamo solo operare in modo diretto. Dobbiamo fare bene quel che stiamo già facendo”.
L’annuncio di Montano arriva un po’ a sorpresa. Negli ultimi tempi si erano diffusi rumors sulle intenzioni di creare un terzo Mercato Centrale in Italia, magari proprio a Venezia per intercettare la forte presenza turistica; tra l’altro a Venezia si è appena conclusa l’esperienza innovativa del mercato outdoor, dedicato allo street food e avviato in partnership con Grandi Stazioni. “Ci abbiamo messo molto entusiasmo ma anche tanto sacrificio – commenta ora Montano – e l’esperienza veneziana ci ha aperto un nuovo orizzonte, a cui guarderemo con cautela”. Altre ipotesi riguardavano il primo Mercato Centrale all’estero, ma Montano smentisce: “Per un anno non ci sarà nulla di nuovo all’orizzonte”.
Va detto che i numeri sono già importanti. A Roma, partendo da zero, il mercato in zona Esquilino ha ottenuto 2,5 milioni di presenze per un fatturato complessivo di circa 15 milioni di euro nel primo anno di attività, mentre a Firenze siamo ormai a 3,3 milioni di ingressi e a 30 milioni di euro. Si è inoltre aggiunta l’apertura della nuova formula al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio (Firenze), in collaborazione con Eurocommercial e che in prospettiva potrebbe portare a un rafforzamento in questo ambito, considerando che il partner gestisce dodici shopping center in Italia tra cui Fiordaliso a Milano. “Si tratta del fratellino naturale di Mercato Centrale – sottolinea Montano – e apre a una nuova avventura, sicuramente divertente. Siamo soddisfatti di questa mossa”.
Intanto però Montano si gode il primo compleanno di Roma. “Due milioni e mezzo di ingressi ci hanno dato ragione. Inoltre, pur essendo adiacente a Termini, il nostro Mercato Centrale ha generato un traffico che non dipende dalla stazione ferroviaria. L’80% delle presenze arriva dalla città. Non è il mercato di Termini, è il mercato dell’Esquilino, un quartiere affascinante e dal quale siamo stati accolti nel migliore dei modi”.