Merano WineFestival piace perché è selettivo: non sono le aziende a decidere se partecipare, è l’organizzazione a indicare chi merita di essere presente. Il criterio scelto da “The WineHunter”, il fondatore e presidente della manifestazione Helmuth Köcher, continua a rappresentare un elemento determinante del successo dell’evento, giunto alla ventisettesima edizione (9-12 novembre), a cui hanno aderito poco meno di mille case vinicole e più di 120 artigiani del gusto.
I pareri raccolti da Pambianco Tv Wine&Food tra i presenti sono di piena soddisfazione. “Merano WineFestival è l’avvenimento più importante d’Italia per il pubblico”, afferma Franco Adami, presidente di Adami Spumanti. “Credo sia una delle manifestazioni più belle che abbiamo in Italia assieme a Vinitaly, quest’anno c’è stata una bella confusione e un grande interesse”, gli fa eco Enrica Cotarella, esponente di nuova generazione alla guida di Famiglia Cotarella con le sorelle Dominga e Marta. “A Merano si accede dopo una selezione, pensiamo di avere vini con le caratteristiche giuste e siamo stati scelti”, commenta Massimo Ruggero, AD dell’azienda sarda Siddura. “La Valpolicella è tra i portabandiera dei vini italiani di qualità, in particolare con il top di gamma che è l’Amarone”, dichiara Sabrina Tedeschi, dell’azienda vinicola Tedeschi. Gaetana Jacono, presidente Valle dell’Acate, ha scelto Merano per presentare Iri da Iri, cru di Cerasuolo di Vittoria: “Rappresenta per noi la perla della produzione e questa è la vetrina giusta per valorizzarlo”, afferma l’imprenditrice. Tra le novità 2019 spicca l’area Spirits Experience dedicata ai superalcolici. “La grappa – afferma Alessandro Marzadro, brand ambassador dell’omonima distilleria trentina – sta pian piano entrando in miscelazione; sempre più barman la sperimentano”.