L’azienda del pandoro è fallita. Il collegio del Tribunale di Verona presieduto da Giulia Rizzuto ha dichiarato il fallimento di Melegatti e della controllata Nuova Marelli di San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona. Ed è proprio a Melegatti che si attribuisce la nascita del tipico dolce natalizio, il cui brevetto fu depositato nel lontano 1894 da Domenico Melegatti. I giudici non hanno potuto che constatare l’impossibilità di continuare l’attività, con l’azienda sommersa da un debito stimato in circa 50 milioni di euro a fronte di un fatturato pari 70 milioni nel 2016.
I problemi erano iniziati alla vigilia del Natale, con la presentazione di una domanda di concordato fallimentare, e l’attività si era fermata con l’inizio del nuovo anno. Da allora, tra campagne di solidarietà verso i 350 lavoratori della Melegatti e interesse da parte di potenziali compratori tra cui il fondo americano D.E. Shaw & C (che aveva presentato un piano di salvataggio e la previsione di un investimento di 20 milioni di euro per rilanciare la società), il fondo maltese Abalone e il gruppo del caffè Hausbrandt, nulla più si è concretizzato.
“Ora attendiamo il commissario per un primo confronto”, ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia, che punta a mantenere l’attività produttiva e l’occupazione. Quanto al marchio, l’interesse da parte di eventuali compratori non dovrebbe mancare perché il problema non era l’appetibilità del brand, quanto piuttosto il debito accumulato negli anni. Nel 2017 Melegatti aveva inaugurato un nuovo stabilimento per la produzione di croissant con un investimento di 15 milioni di euro.