Nel 2017 la Russia è tornata a essere un mercato strategico per il vino italiano, dopo tre anni di forte calo dal 2014 al 16, e le aziende stanno rilanciando programmi e strategie mirate alla crescita dell’export. L’ultima iniziativa riguarda Masi Agricola. Il leader dell’Amarone ha perfezionato un accordo di importazione e distribuzione dei propri vini nell’area russa con la società Beluga Group, quotata alla Borsa di Mosca, primo produttore nazionale di vodka e primo esportatore di fascia superpremium, con 61 miliardi di rubli di ricavi (oltre 800 milioni di euro al cambio attuale) nel 2017. Beluga inoltre importa in Russia vini e liquori di fascia alta. L’intesa riguarda tutti i brand del gruppo veronese ovvero Masi, Conti Bossi Fedrigotti, Serego Alighieri e Canevel.
“Più che un accordo – ha dichiarato Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola – si tratta di una vera e propria alleanza strategico-distributiva in un mercato in cui la presenza di Masi è storicamente consolidata, ma che presenta al contempo un potenziale di sviluppo estremamente interessante”.
Mikhail Kashirin, general import director di Beluga, ha sottolineato la strategia consolidata della società russa e fondata sulla scelta di un’azienda leader per ogni Paese vinicolo: in Francia ha preso Domaine Barons de Rothschild, in Sud America Cono Sur e in Spagna Fuastino. “Per l’Italia – ha commentato Kashirin – vogliamo espandere il portfolio vini in termini di qualità e ampiezza, avendo Masi come pietra angolare di questo progetto”.
Nell’ambito spirits, Beluga è già importatore per la Russia di Amaro Montenegro e Vecchia Romagna.