Masi Agricola entra nel business del Prosecco, denominazione trainante per l’export delle bollicine made in Italy. La società veronese mette a segno una nuova acquisizione, la prima a oltre un anno dalla quotazione in Borsa, con l’ingresso per il 60% nell’azionariato di Canevel Spumanti, realtà di Valdobbiadene con un fatturato di circa 4,2 milioni di Euro e una produzione di circa 800 mila bottiglie; il restante 40% resta di proprietà di Carlo Caramel, figlio del fondatore Mario, nominato presidente del cda. Il gruppo dell’Amarone segue così un business model collaudato e che, ricorda il presidente Sandro Boscaini, “ha già prodotto positivi risultati per i brand Serego Alighieri in Valpolicella Classica e Bossi Fedrigotti in Trentino”.
L’operazione di joint venture, secondo quanto dichiara Masi Agricola, segue una visione strategica comune che mira allo sviluppo di Canevel in termini di marchio e struttura e al tempo stesso all’inserimento del Prosecco Superiore docg nel portafoglio dei vini Masi. L’operazione ha un controvalore di 7 milioni di euro.
“Con la famiglia Caramel condividiamo valori fondamentali – afferma Boscaini – quali il ruolo della famiglia, il radicamento territoriale e l’alto posizionamento del brand. Questa partnership conferma come nel mondo del vino di qualità, che richiede serio impegno, passione e professionalità e tempi lunghi per costruire valori e reputazione d’azienda, si possono consolidare alleanze e mettere in moto sinergie per raggiungere dimensioni adeguate ad affrontare il mercato internazionale mantenendo l’eccellenza del prodotto e il rispetto dell’individualità del brand”.
Da tempo Masi era alla ricerca di una soluzione per entrare nel mondo delle bollicine. Un tentativo era stato attuato fin dallo scorso anno per assicurarsi la partnership di Conte di Collalto, una delle aziende più nobili della docg Conegliano e Valdobbiadene, ma l’accordo non era andato in porto. La prossima mossa? La strada degli investimenti resta legata alle Venezie, territorio in cui opera la famiglia Boscaini, e potrebbe portare in Collio (Friuli Venezia Giulia), area idonea per rafforzare l’offerta dei vini bianchi.