Pur con lo spettro della pandemia che ha contraddistinto la prima metà dell’anno, Masi Agricola ha archiviato un anno in crescita superando addirittura i livelli del 2019, complice anche la crescita dei top wines. Questi ultimi, infatti, sono arrivati a pesare il 27,8% dei ricavi (22,5% nel 2020 e 24,4% nel 2019), invertendo così il dato del 2020, quando si è registrato l’aumento al 29,7% del peso dei classic wines (24,2% nel 2021 e 27,3% nel 2019) per effetto della riduzione della distribuzione on-trade e del conseguente aumento dell’incidenza del consumo casalingo, “che normalmente si riferisce a prodotti di prezzo più accessibile”, come spiega la nota. I premium wines nel 2021 hanno pesato per il 48%, contro il 47,8% del 2020 e il 48,3% del 2019.
Nell’anno, i ricavi consolidati sono risultati pari a 66,4 milioni di euro, in aumento di oltre il 28% sul 2020 e del 2,3% circa sul pre-Covid. L’ultimo trimestre, in particolare, ha registrato ricavi in incremento del 30% e dell’8% sull’ultimo quarter rispettivamente del 2020 e del 2019, “qualificandosi come il miglior quarto trimestre dalla quotazione all’Euronext Growth Milan, avvenuta nel 2015”, come specifica l’azienda.
Per quanto riguarda la restante parte dell’anno, come anticipato, il primo semestre è risultato ancora penalizzato dalle chiusure dovute alla pandemia. Dal Q3 la ripresa è diventata percettibile, con l’horeca nei vari Paesi del mondo che “ha potuto tendenzialmente riaprire, pur non ricomprendendo l’intera popolazione di punti distributivi pre-Covid”. In generale, le località turistiche “hanno lavorato nel periodo estivo”, mentre le grandi città “hanno sofferto ancora un drammatico calo di presenze”. Tutto il canale horeca, poi, ha visto una “penalizzazione” a partire da ottobre per effetto delle misure prese in corrispondenza della quarta ondata pandemica.
Il canale del duty free & travel retail, “storicamente molto volumetrico per la nostra società, soffre ancora della sostanziale riduzione dei viaggi internazionali”. L’off-trade, rappresentato per il Gruppo Masi dai monopoli e in misura inferiore dalle catene retail, “ha mantenuto la sua operatività, pur se con un trend che ha risentito di volta in volta dello spostamento del consumo di vini riorientato verso l’horeca quando quest’ultima è stata in grado di operare”.
A livello grografico, l’Italia ha messo a segno un +51%, gli altri Paesi europei hanno fatto +24%, le Americhe +15% e il resto del mondo +74 per cento.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre è pari a 2,7 milioni di euro (6,4 milioni nel 2020).