Masi Agricola riesce a chiudere l’anno con un piccolo utile, pari a 800mila euro, e a migliorare la posizione finanziaria netta, pur in presenza di un bilancio condizionato dal crollo dell’horeca e del canale travel retail per i vini del gruppo. Un segnale positivo arriva dal quarto trimestre, nel corso del quale sono aumentati i ricavi e anche la redditività rispetto al quarter precedente, ma l’andamento negativo ha caratterizzato tutto l’esercizio, con un picco critico registrato nel secondo quarter quando le vendite sono poco meno che dimezzate (-47%). In totale, il fatturato è stato pari a 51,6 milioni di euro, 13 in meno rispetto al 2019, e la flessione ha superato il 20% a cambi correnti.
L’ebitda del gruppo veronese famoso per l’Amarone è stato pari a 5,5 milioni contro gli 11,2 milioni del 2019. L’indebitamento finanziario netto è invece sceso a 6,4 milioni di euro contro gli 8,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019.
In termini di prodotto, si nota un leggero aumento del peso dei Classic Wines, in gran parte a svantaggio dei Top Wines, e questo deriva dalla riduzione della distribuzione ontrade e del conseguente aumento dell’incidenza del consumo domestico, che normalmente si riferisce a prodotti di prezzo più accessibile. Tra i mercati di destinazione, l’Italia cede il 22,3%, gli altri Paesi europei il 24% e le Americhe limitano la flessione al 14,3 percento. La società precisa che la solvibilità della clientela e l’incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità e sono rimasti sostanzialmente in linea con gli esercizi precedenti.
“Il bilancio – afferma in una nota il presidente Sandro Boscaini – restituisce l’immagine di un esercizio complicato dalla pandemia, con impatti particolarmente pesanti sui ricavi correlati alla limitazione di viaggi e turismo. Al contempo abbiamo avuto evidenza che, quando l’horeca ha avuto la possibilità di operare, il nostro business ha reagito immediatamente, grazie anche alla forza del nostro marchio”.
In prospettiva, la società afferma che non sia possibile stimare con sufficiente attendibilità l’impatto che l’emergenza da Coronavirus potrà avere sull’andamento delle attività di Masi Agricola e sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria. “non è infatti prevedibile quando potrà terminare nei vari Paesi la fase di contenimento del contagio, né soprattutto è delineabile l’effetto che la stessa produrrà ex post in termini di stile di vita e relazioni sociali”, si legge nella nota. “Sulla base delle previsioni formulabili oggi, comunque, l’inevitabile perdurare delle limitazioni anti-contagio, unitamente all’elevato livello di incertezza che si sta radicando anche nell’attitudine al consumo, influenzerà i nostri risultati economico-finanziari anche nell’esercizio 2021”.