Il gruppo di ristorazione Maio cresce in ogni suo format e ora, con il rinnovo del concept Maio Restaurant in Rinascente a Milano (chef Luca Seveso), conferma una liason che ha permesso ai fratelli Alessandro e Massimo Maio di conquistare una posizione di assoluto prestigio esattamente davanti al Duomo. Con un partner vinicolo d’eccezione: si tratta di Moët & Chandon, maison protagonista al bancone dello Champagne Bar. Questo rinnovo arriva dopo sette anni di presenza all’interno di Rinascente. “Milano risponde benissimo. Siamo assolutamente contenti della nostra presenza in città e degli sviluppi in atto”, ha spiegato a Pambianco Wine&Food Alessandro Maio, titolare con il fratello Massimo della società di ristorazione che ha preso il via dalla provincia di Vercelli, dove i Maio operano nell’ambito del catering.
Dove siete presenti oggi in città?
Maio Restaurant è la nostra punta di diamante, ma abbiamo anche Be Steak in fiera a Rho con la formula dell’hamburger gourmet e poi Maio Bar & Bistro in Stazione Centrale. Infine, con Maio Catering, stiamo portando nelle case dei milanesi la nostra idea di cucina. Quest’ultima formula è appena partita e presenta i più ampi margini di crescita.
Resterete a Milano o avete intenzione di replicare altrove la formula?
Per ora rimaniamo su Milano, poi vediamo che opportunità si apriranno e le valuteremo volta per volta.
E con Rinascente? Ci sono nuove aperture in previsione al di fuori di Milano?
Anche in questo caso ci limitiamo a consolidare Milano, anche perché non so se abbiano nuovi imminenti progetti di apertura. Sono però certo che ci considerino come partner affidabili e quando c’è qualcosa di nuovo in vista, cercano sempre di coinvolgerci.
Come si sta rivelando il 2019?
Abbiamo chiuso il 2018 attorno ai 15 milioni di fatturato e quest’anno stiamo crescendo del 5-10% in quasi tutti i locali con risultati ancora più positivi per quello in Stazione Centrale, essendo l’ultimo che abbiamo aperto. Pensiamo di poter arrivare pertanto oltre quota 16 milioni. Di questi, Maio Catering vale circa 4 milioni.
E la partnership con Moët & Chandon per il ristorante in Rinascente? Che prospettive ci saranno?
Loro volevano essere presenti in un posto come questo, noi volevamo che ci fosse un brand importante dello Champagne, un’etichetta riconoscibile e riconosciuta in tutto il mondo. Lavoriamo assieme da tanti anni e ora abbiamo appena rinnovato il contratto: saremo perciò legati per altri due due anni.