Lvmh può ancora brindare ai successi della propria divisione wines&spirits, ma c’è un problema con il cognac in Cina. I dati del primo quarter comunicati dal gruppo leader mondiale del lusso, che è anche il maggior operatore globale nel settore alcolici di fascia top con venti brand tra cui gli champagne Dom Perignon e Krug, registrano un progresso del 12% nelle vendite a 992 milioni di euro contro gli 888 dello stesso periodo 2014, che però diventano un -1% in termini organici ovvero senza l’effetto della svalutazione dell’euro, che ha influito positivamente per il 13 per cento. Il gruppo sottolinea che la stagnazione del comparto dipende dal destocking, ovvero lo smaltimento delle rimanenze, da parte dei distributori in Cina, che sarebbe legato in particolare al cognac, ma precisa che i volumi del brand Hennessy sono comunque cresciuti grazie alla forza del mercato statunitense. In crescita, tra i superalcolici, anche le vendite del whisky Glenmorange e della vodka Belvedere. Lo champagne, infine, ha avuto un buon inizio di anno “con un solido volume di crescita”, affermano da Parigi. L’incidenza del destocking nel cognac era stata riportata già nei risultati dell’anno fiscale 2014, che si era chiuso con una flessione del 5% (3% in termini organici) a 3,97 miliardi di euro imputabile al -11% dell’area cognac e altri spiriti. La redditività resta invidiabile, con 1,147 miliardi di profitti (comunque in calo del 16%) totalizzati nell’ultimo anno fiscale, ma la divisione è sostanzialmente statica da un paio d’anni e ha ridotto al 12% la propria incidenza sul fatturato complessivo contro il 16% del 2009. La situazione sarebbe destinata a migliorare. Le previsioni elaborate da Bernstein Research indicano a fine anno un giro d’affari della wines&spirits in ripresa a oltre 4,6 miliardi, con la prospettiva di superare quota 6 miliardi entro il 2019: l’istituto di analisi finanziaria precisa che il -1% del primo quarter in termini organici supera comunque le aspettative, stimate in calo tra il 2 e 3%. Il management di Lvmh ritiene che per il cognac il peggio sia passato, ma la situazione di X.O. (l’extra old) di Hennessy rimarrà sotto pressione tutto l’anno per effetto della campagna “anti-extravagance” avviata dal governo cinese.