Prosegue il calo della divisione winea & spirits di Lvmh che, dopo un primo semestre a -4%, archivia i primi nove mesi dell’anno con ricavi in flessione del 10% su base reported a quota 4,7 miliardi di euro (-7% su base organica). Il colosso del lusso a cui fanno capo brand quali Louis Vuitton, Christian Dior, Celine e Loro Piana ha affermato che la divisione wines & spirits – che raccoglie, tra gli altri, i marchi Ruinart, Veuve Clicquot, Moët & Chandon – sconta una base di confronto sfavorevole in quanto nei nove mesi del 2022 aveva registrato ricavi per 5,2 miliardi, in crescita del 23% (+14% a livello organico).
Nel solo terzo trimestre, la divisione wines & spirits ha riportato ricavi per 1,5 miliardi (-14% su base organica).
Nell’anno in corso, il business legato allo champagne ha registrato una crescita nonostante una “più moderata domanda durante il terzo trimestre”, recita una nota. Negli Stati Uniti, il cognac Hennessy è stato invece intaccato dal “contesto economico, dalla normalizzazione della domanda post-Covid e dai livelli di inventario persistentemente elevati dei rivenditori”.
Nel periodo, inoltre, Lvmh ha acquisito una quota di maggioranza del produttore di rosé Château Minuty che si è così aggiunto a un portafoglio di rosé premium che già comprende Château d’Esclans.
Il calo della divisione wines & spirits è ancora più evidente se paragonato agli altri business del gruppo, ovvero fashion (+11% su base reported), profumi e cosmetici (+8%), orologi e gioielli (+5%), retail (+23 per cento).
Nel complesso, il gruppo ha registrato nei nove mesi ricavi reported in crescita del 10% (+14% organic) a 62,2 miliardi di euro mentre nel trimestre ha messo a segno una crescita del 9%, inferiore al +11,2% stimato dal consensus Bloomberg.