Alce Nero ricorre alla tecnologia ai fini della tracciabilità e della trasparenza dei propri prodotti. La realtà specializzata nel biologico dal 1978, e che riunisce 1.000 agricoltori in Italia e oltre 10.000 piccole imprese agricole familiari del Centro e Sud America, ha infatti presentato il proprio ‘progetto blockchain’ che, nella sua prima sperimentazione, coinvolge la filiera dell’olio e, nello specifico, un lotto di olio extra vergine di oliva biologico Dop Terra di Bari Bitonto, che sarà venduto attraverso il canale e-commerce di Alce Nero.
La tecnologia blockchain, in sostanza, permette di registrare in digitale le informazioni che riguardano ciascuna fase della catena produttiva, ‘intrecciandole’ mediante crittografia tra loro in modo che possano così essere sia verificate sia non modificabili.
Così facendo, è stato possibile geolocalizzare tutti i campi dei produttori coinvolti e raccogliere, in modo certificato, tutti i dati inerenti i processi di realizzazione di questo prodotto, le tecniche utilizzate, con riferimento ad ogni singolo produttore e lavoratore, dalla manodopera nei campi, alle fasi di trasformazione e confezionamento.
Il tutto è accessibile al consumatore attraverso la scansione, tramite cellulare, del Qr code presente sul collarino di ciascuna bottiglia.
Il progetto è stato reso possibile grazie al lavoro di squadra svolto da Alce Nero con la collaborazione di Ez Lab – Blockchain Solutions, pmi specializzata in soluzioni digitali avanzate per il settore Smart Agri-food; Finoliva, da 15 anni parte della compagine societaria di Alce Nero, che controlla e lavora il prodotto conferito dai soci del Consorzio Nazionale Olivicoltori oggi Italia Olivicola; Biodistretto delle Lame, che abbraccia i comuni di Ruvo e Bitonto, in Puglia; Ccpb, organismo di certificazione e controllo dei prodotti agroalimentari e no food ottenuti nei settori del biologico, eco-compatibile, eco-sostenibile.