“Concentrare il 70% del fatturato in 4 mesi è pesante”. Parola di Dario Loison, che con la sua azienda dolciaria artigiana a Costabissara (nel Vicentino) è tra i principi del panettone made in Italy e oggi si gioca ogni stagione con le campagne di Natale e di Pasqua.
Con un fatturato 2019 che si attesta a 9 milioni di euro, sviluppato interamente sulla base di preordini che lo pongono al riparo dalle svendite, Loison conferma un consolidamento sul mercato italiano e punta invece decisamente sull’export per crescere. “Gli ordini in Italia sono concentrati tra Natale e Pasqua – spiega l’imprenditore veneto – e qui non possiamo pensare di crescere, se non a discapito della qualità e dell’artigianalità delle nostre produzioni. In questa fase clou, la nostra capacità produttiva è saturata e ai 30 addetti a tempo indeterminato si aggiungono 50 stagionali. Stiamo lavorando per uscire dalla stagionalità, giocandola soprattutto sul mercato estero che non è legato alle tradizioni”.
Con l’export, che pesa circa il 50% del fatturato e che ha trainato il +4/5% di quest’anno, la produzione di panettone può trovare una collocazione anche nel corso dell’anno. “Il confronto con i mercati internazionali costringe a innovare, a confrontarsi con gusti e modelli di consumo diversi. Noi cresciamo perché facciamo cose sfiziose e belle, proponiamo un design ricercato e il confezionamento è manuale. E poi abbiamo iniziato a usare prodotti slow food quando nessuno li usava, oltre ad avere molti ingredienti o aromi con ricetta personalizzata: dai mandarini ai canditi fino alla vaniglia del Madagascar. Abbiamo una produzione piccola, ma un catalogo prodotti molto ampio per differenziare l’offerta rispetto al mercato più omologato. Io la chiamo innovazione”.
Oggi Loison esporta in Europa (Francia in testa come primo mercato), Canada e Usa, Australia e Nuova Zelanda, in Sudafrica e in quasi tutta l’Asia. In Europa vende anche direttamente a negozi o department store (e con l’e-commerce in forte crescita copre 5 Paesi), mentre nelle altre regioni ha importatori gestiti direttamente. Ha brand ambassador in Portogallo, Malesia e Australia.
In tutto questo movimento, la Loison non perde il focus sul prodotto ricercato. “Siamo una nicchia e la nostra linea deve rimanere esclusiva – conclude – ma abbiamo investito per riorganizzare tutta la logistica. Abbiamo un nuovo magazzino, abbiamo ampliato e automatizzato gli spazi di produzione. Lavorando sull’extra-stagione, siamo pronti a conquistare nuove fette di mercato o a coprire un marketplace come Alibaba, se ricevessimo un’offerta con margini adeguati”.
di Giambattista Marchetto