Il miglior ristorante stellato a livello digital? Sta a Napoli. Si tratta di Palazzo Petrucci, chef Lino Scarallo, e svetta davanti al romano Aroma, chef Giuseppe Di Iorio, e allo storico locale torinese Del Cambio, nelle cui cucine opera da qualche anno l’ex numero due di Cracco, Matteo Baronetto. Hanno tutti una stella Michelin. Per trovare il primo ristorante “tristellato” occorre scendere fino alla sesta posizione, dove si inserisce Massimo Bottura con Osteria Francescana, e poi c’è Da Vittorio in nona posizione. Antonino Cannavacciuolo? È soltanto decimo, con Villa Crespi (due stelle Michelin).
La classifica dei best digital restaurant è il frutto di uno studio ideato e realizzato da Hotel, manifestazione dedicata a hotellerie e ristorazione organizzata da Fiera Bolzano e di scena dal 15 al 18 ottobre, in collaborazione con Noonic, agenzia padovana di consulenza strategica specializzata in ambito digital.
La ricerca ha individuato, oltre ai migliori ristoranti in ambito digital, i migliori consorzi selezionati da The Italian Data Flavour e in questo caso c’è la parziale rivincita di Cannavacciuolo, testimonial del consorzio che svetta in classifica: si tratta del consorzio di tutela del Gorgonzola. Il formaggio dop lombardo/piemontese precede il Prosciutto di San Daniele e la Patata di Bologna. Il primo consorzio di vini in classifica è quello del Franciacorta, che si piazza ottavo.
Le premiazioni dei vincitori avverranno il 15 ottobre a Bolzano all’interno di un evento ospitato da Hotel, dove si terrà anche un Communication Forum per accompagnare l’hotellerie verso il digitale. “Un trend – afferma il direttore di Fiera Bolzano, Thomas Mur – che ora inevitabilmente interessa anche ristorazione e produzione alimentare di alta qualità”.