Cresce in maniera spedita la produzione di acque minerali e confezionate italiane che nel 2022 ha registrato un aumento del 7,8% a 16,5 miliardi di litri. Un incremento che si confronta con il +5,5% registrato nel 2021 a seguito di alcuni anni sostanzialmente stabili o addirittura in flessione (+0,2% nel 2018, +1,3% nel 2019 e -4,2% nel 2020), come riporta l’elaborazione di Berverfood su dati Iri Italia pubblicata dal Gambero Rosso.
Una crescita sostenuta dai consumi interni, risultati in aumento dell’8,8% a quota 14,9 miliardi di litri, con un consumo pro capite pari a 252 litri (230 nel 2021, 217 nel 2020 e 225 nel 2019). Di contro, è rimasto stabile l’export, pari a quota 1,6 miliardi di litri (+6,7% nel 2021, -8% nel 2020 e +3,8% nel 2019).
In termini di mix di consumi per tipologia di acqua, le lisce naturali sono quelle largamente più consumate (69%), seguite da gassate ed effervescenti naturali (rispettivamente 17% e 14 per cento). La plastica la fa da padrona, con l’81% delle confezioni realizzate in questo materiale (stabili sul 2021), seguita da vetro (16%) e boccioni, brik, lattine e metallici. In termini di canali di vendita, il 75% dell’acqua finisce in iper, super, superettes e discount (77% nel 2021), segue Horeca, catering e vending al 16% (14% nel 2021) e infine dettaglio tradizionale e door to door.
Stabili nel 2022 le unità imbottigliatrici, pari a 130, mentre si arricchisce la rosa dei brand, passati da quota 225 a 230. Nel complesso, il giro d’affari totale dei produttori ammonta a 3,1 miliardi, in aumento sui 2,8 miliardi dell’anno precedente.