Nato negli Stati Uniti e giunto in Italia attraverso il portale supportrestaurants, lo strumento dei dining bond sta ottenendo un seguito superiore alle attese. Così si stanno moltiplicando i portali creati per dare credito ai ristoranti nella fase di chiusura, anticipando risorse e liquidità per poi poter godere di sconti o trattamenti particolari nel momento in cui i locali saranno regolarmente aperti.
A Roma, è stata lanciata l’iniziativa Posto del Cuore (www.postodelcuore.com), ideata da Maria Beatrice Casarosa e Adriano Aquilani. Ed è volta a sostenere, come hanno raccontato a Pambianco Wine&Food i suoi fondatori, “le attività commerciali e in particolare i ristoranti, per far sì che ci siano più opportunità per un veloce recupero dei fatturati”. Al servizio, completamente gratuito e sostenuto tramite donazioni, hanno aderito più di cento ristoranti come ad esempio Le Fonderie Ozaman a Torino, La Veneziana a Schiavon (Vicenza), Panì Genuine Food e Osteria Via Mantova nella Capitale. “Molti dei ristoranti presenti sulla piattaforma – aggiunge Casarosa – sono stati suggeriti direttamente dai nostri utenti, nella sezione Community: abbiamo infatti pensato di dare la possibilità agli utenti di suggerire i loro Posti del Cuore qualora non li trovino sulla piattaforma”. Uno di questi è 21 grammi, realtà bresciana gestita da ragazzi con sindrome di down: “Grazie alla piattaforma Posto del Cuore, sono riusciti a vendere decine di voucher in questi ultimi giorni”. E a Roma è stata realizzata la collaborazione con la piattaforma no profit deliveryroma, nata durante il lockdown per supportare gli esercizi commerciali che effettuano servizi di delivery.
A Milano intanto è stato creato Dinnerbond.it, che ha come chef ambassador nomi importanti dell’alta cucina di tutta Italia e chef di grido. Tra questi compaiono Cristina Bowerman, Lorenzo Cogo, Filippo La Mantia, Luigi Taglienti e Cristiano Tomei. I promotori sono Massimo Giannuzzi, Micaela Marcialis, Maurizio Rosazza Prin e Paolo Colapietro. Attraverso la piattaforma è possibile acquistare, a un prezzo stabilito dai ristoratori, i voucher alfanumerici che potranno anche essere regalati, offrendo al portatore la possibilità di beneficiare, alla riapertura, di un pasto dal valore superiore. “Con questa iniziativa – spiega Maurizio Rosazza Prin – non intendiamo andare in soccorso di nessuno, ma più concretamente vogliamo dare ai ristoranti che tanto amiamo la possibilità di monetizzare in tempo reale in questo momento di crisi, ma anche di farsi pubblicità e di dimostrare ai loro clienti, sia quelli affezionati che quelli nuovi, che, nonostante la chiusura forzata imposta dall’emergenza sanitaria, non si sono mai fermati”.
L’idea del dining bond è stata infine adottata da Fipe. La federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio ha lanciato, in collaborazione con Nexi e il il gateway di pagamento Xpay, la piattaforma cirivediamopresto.it attraverso la quale i clienti aiutano il proprio ristorante di fiducia sottoscrivendo ristobond che varranno di più al momento del loro utilizzo. Il “Buooono” valido per un pranzo, una cena e anche un aperitivo avrà un valore superiore fino al 25% nel momento dell’utilizzo. I tagli sono quattro: 15 euro, 25 euro, 50 euro e 100 euro. “Rimettere in contatto i ristoratori con la propria clientela è il primo passo per ripartire”, ha commentato il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani.